Idrogeno: la miglior ricercatrice dell'anno e dell'Università di Torino
Erika Michela Dematteis proclamata “Best Researcher of the Year” dalla Hydrogen Europe Research.
Assegnato all'Università di Torino il premio per la miglior ricercatrice dell'anno della Associazione Europea per la ricerca sull'idrogeno: la giovane ricercatrice di UniTO Erika Michela Dematteis proclamata “Best Researcher of the Year” dalla Hydrogen Europe Research.
Idrogeno: la miglior ricercatrice dell'anno e dell'Università di Torino
Nell’ambito dell’Hydrogen Week in corso a Bruxelles, la giovane ricercatrice Erika Michela Dematteis, ricercatrice presso il Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino, è stata proclamata “Best Researcher of the Year” dalla Hydrogen Europe Research.
Hydrogen Europe Research
L’Hydrogen Europe Research (HER) rappresenta la comunità scientifica all’interno della Clean Hydrogen Partnership, la struttura della Comunità Europea finalizzata allo sviluppo di un nuovo ecosistema industriale basato sull'uso dell’idrogeno e impegnata verso un'economia a emissioni zero. Con oltre 120 membri, che coprono un'ampia gamma di competenze e infrastrutture, HER coordina attivamente l'eccellenza scientifica, lo sviluppo della proprietà intellettuale e il trasferimento tecnologico in Europa. HER promuove nuove idee e guida le scoperte per un nuovo sistema energetico basato sull'idrogeno, sostenendo nel contempo il settore industriale nel suo obiettivo di migliorare le tecnologie attuali e raggiungere la redditività economica per le nuove soluzioni nel mercato.
I premi
Ogni anno, durante la Hydrogen Week, che si sta tenendo in questi giorni presso il Bruxelles Expo (24-28 ottobre 2022), la HER assegna diversi premi che mirano a riconoscere i giovani ricercatori sotto i 35 anni appartenenti alle organizzazioni associate che hanno contribuito a progetti legati all'idrogeno. Quest'anno, la competizione si è focalizzata attorno a quattro pilastri a sostegno delle tecnologie dell’idrogeno quali: la produzione, lo stoccaggio e distribuzione, gli usi, e su attività trasversali (come la sicurezza, i codici e gli standard normativi o l'istruzione). Inoltre, un premio è stato dedicato al miglior ricercatore dell'anno.
Erika Michela Dematteis, miglior ricercatrice
Quest’ultimo titolo è stato assegnato alla dr.ssa Erika Michela Dematteis, ricercatrice presso il Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino, che dichiara: “Sono onorata di essere stata selezionata come “Best Researcher of the Year”. Il mio percorso alla scoperta dell’idrogeno è cominciato nel 2015, durante la mia tesi di laurea magistrale presso l’Università di Torino, vedendomi già coinvolta in progetti Europei sulla ricerca fondamentale per sviluppare materiali innovativi per l’immagazzinamento dell’idrogeno allo stato solido in idruri complessi (progetto SSH2S).
Lo studio delle proprietà termodinamiche di questi materiali è proseguito durante il mio dottorato, vedendomi coinvolta nel progetto ITN ECOSTORE. Con la prospettiva di sviluppare materiali per applicazioni in larga scala sono infine stata coinvolta durante i miei studi da PostDoc nel progetto Europeo FCH-JU HyCARE, coordinato dall’Università di Torino, che mi ha portato al CNRS di Parigi e visto in prima linea nel divulgare i risultati della mia ricerca su queste tecnologie, sia verso la cittadinanza che verso altri ricercatori. Questo premio corona questo mio percorso e mi motiva nel portare avanti i miei studi, per prendermi cura, attraverso l’idrogeno, di un futuro sempre più sostenibile.”
“Questo premio ci fa molto piacere” - sostiene il prof. Marcello Baricco, ordinario di Scienza e Tecnologia dei Materiali presso il Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino. “E’ un riconoscimento del ruolo svolto dal nostro Ateneo in Europa per la ricerca sulle tecnologie basate sull’idrogeno. L’Università di Torino fa parte di HER sin dalla sua fondazione e ha sostenuto attivamente la ricerca in questo campo negli ultimi 20 anni.
Ora che l‘attenzione delle aziende e delle amministrazioni per queste tecnologie è cresciuta molto, siamo pronti per dare il nostro contributo. Diversi ricercatori della nostra Università si sono infatti coordinati in un gruppo (H2@UNITO) finalizzato a sostenere le aziende e le istituzioni pubbliche, in particolare la Regione Piemonte.
La presenza di giovani motivati come Erika non può che essere una spinta per fare sempre meglio.”