I comuni di Carmagnola e Orbassano ricorreranno al dna dei cani per multare i padroni che non raccolgono gli escrementi

Pugno duro a Carmagnola e Orbassano contro chi lascia le deiezioni canine a terra dei propri amici a quattro zampe. I due enti hanno decido di censire il dna dei cani (attraverso un campione salivare ad opera di un veterinario) per risalire ai padroni e multarli, un modo per tentare di argirare un malcostume davvero molto diffuso in tutte le città della cintura sud di Torino e non solo.

Dopo l'avvio di questa procedura, le prime feci dei cani trovate a terra sono già state inviate all'Istituto Zooprofilattico di Torino.

Censimento dei cani

Per mandare in porto questo progetto (avviato tempo fa e interrotto più volte a causa del Covid e cavilli burocratici) che mira a rendere più responsabili i cittadini, il Comune di Carmagnola ha avviato il censimento di tutti i cani presenti in città.

"Lo scopo principale è quello di rendere responsabile il titolare del cane del rifiuto abbandonato. La deiezione viene equiparata ad un rifiuto"- fa sapere alla TGR Piemonte Massimiliano Pampaloni, Assessore Igiene Urbana Carmagnola 

Il progetto è ancora comunque in fase di attuazione. Su 5000 cani stimati 1000 patroni non hanno ancora risposto all'appello. Secondo l'opposizione di centro-sinistra in Consiglio comunale i costi per questo provvedimento sono troppo alti per l'ente pubblico e della possibilità che alcuni cittadini possano fare ricorso.

Per quanto riguarda il Comune di Orbassano il progetto contro le deiezioni canine deve ancora partire ma, a differenza di Carmagnola, non punta solo sensibilizzare e a multure chi lascia gli escrementi a terra ma anche ad inviare all'Istituto Zooprofilattico una serie di dati scientifici e statistici sui cani.