I cinghiali abbattuti diventano brasato per i poveri
Ottima iniziativa della Città Metropolitana di Torino a favore delle mense che aiutano i poveri. Parla il vicesindaco Montà (centrosinistra).
I cinghiali abbattuti durante i piani di contenimento della provincia di Torino diventano brasato per i poveri e i bisognosi. Un risvolto che farà forse discutere (vista la recente ondata di animalismo militante) ma che va certo salutato come una iniziativa intelligente e votata alla solidarietà. Così informa ufficialmente la Città Metropolitana di Torino:
"Il Banco Alimentare del Piemonte Onlus ha ricevuto, trattato e distribuito 6.450 chili di carne di cinghiali e, a sua volta, ha donato 43.000 porzioni di pasti caldi a 47 strutture caritative, che l’hanno distribuita a 9.585 persone in difficoltà. Solo nell’ultimo anno sono state aiutate 2.414 persone, che hanno potuto consumare la carne di cinghiale nei piatti caldi nelle mense".
Si può ben immaginare lo stato d'animo di quelle povere persone costrette a dover usufruire della carità altrui quando, una volta tanto, si trovano nel piatto un succulento brasato invece della solita minestrina.
Nell’anno in corso sono stati sinora consegnati 1.833 chili di cinghiale. Sarà il caso di ricordare, en passant, che l'ungulato è pericoloso per l'uomo e nocivo per le coltivazioni ma ciononostante protetto dalle leggi venatorie: non si può sparargli anche se è regolare periodo di caccia. Ecco perché bisogna attendere per l'abbattimento che la Provincia di competenza autorizzi le "spedizioni" di cacciatori. Poi, di solito, ne vengono uccisi a decine e la carne va comunque destinata al consumo (sarebbe idiota lasciarla marcire o smaltirla in discarica). In alcune zone d'Italia vengono contattati consorzi alimentari o ristoranti, cui vengono consegnate le carcasse per la macellazione. Ciò avviene ad esempio in provincia di Brescia, in Franciacorta, dov'è in atto una vera e propria invasione da anni. La Città Metropolitana di Torino invece fa un discorso diverso, più altruistico: favorire gli enti di beneficenza e dare un sollievo gastronomico ha chi fa già una vita così difficile.
Senzatetto, emarginati, clochard e famiglie bisognose ringraziano. Così il vicesindaco di Torino Roberto Montà:
“La convenzione consente un impiego socialmente utile dei cinghiali abbattuti ed evita le spese per smaltire gli esemplari. La convenzione offre al Banco Alimentare del Piemonte la possibilità di aggiungere, all’interno della distribuzione di cibo alle persone in difficoltà, un prodotto ad alto valore nutrizionale come la carne, in questo caso di cinghiale. Il Banco Alimentare ha identificato un centro di lavorazione delle carni di fauna selvatica in possesso dell’autorizzazione per l’esercizio dell’attività, al quale ha demandato il ritiro degli animali. Il centro garantisce la lavorazione delle carni e la predisposizione di confezioni sottovuoto".
I cinghiali abbattuti diventano brasato per i poveri e i bisognosi, finalmente una bella notizia!
(nella foto di copertina, una battuta di caccia autorizzata al cinghiale)
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