Graduale aumento dei ricoveri, il Piemonte pronto a riaprire i reparti Covid (ma la situazione ora è sotto controllo)
Ad aumentare la pressione ospedaliera è indubbiamente la variante Delta, molto più contagiosa delle altre.
In tutto il Piemonte, la situazione sanitaria legata al coronavirus è, al momento, sotto controllo. Nonostante ciò, nelle prossime settimane, potrebbero riaprire alcuni reparti Covid e Covid hospital, per permettere di dare le cure necessarie a chi ne ha bisogno e garantire il regolare svolgimento delle altre attività di prevenzione e visite in altri reparti.
I dati di oggi
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 264 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 25 dopo test antigenico), pari all’1,5% di 17.711 tamponi eseguiti, di cui 12.123 antigenici. Dei 264 nuovi casi, gli asintomatici sono 116 (43,9%).
- I ricoverati non in terapia intensiva sono 176 (-2 rispetto a ieri).
- I ricoverati in terapia intensiva sono 23 (invariati rispetto aieri).
- Le persone in isolamento domiciliare sono 3.528.
I tamponi diagnostici finora processati sono 6.597.940 (+17.711 rispetto a ieri), di cui 2.065.033 risultati negativi.
L'alta contagiosità della variante Delta
Ad incidere sull'aumento dei ricoveri è l'alta contagiosità della variante Delta del Covid-19. Al momento l'occupazione dei posti letto è al 3%, ben al di sotto dei limiti per scattare in fascia gialla. Da sottolineare anche che il Piemonte è tra le regioni italiane più vaccinate.
I posti letto disponibili
I posti letto disponibili nella città di Torino sono: 40 all'Amedeo di Savoia, 34 all'ospedale Oftalmico, 20 al Mauriziano. Mentre alla "Città della Salute" è attivo un reparto Covid. La Regione ha pronto un piano per intervenire chirurgicamente nei territori dove la situazione potrà farsi più preoccupante.
Nodo non vaccinati
A rendere tutto più complesso sia dal punto di vista epidemiologico che organizzativo è l'annosa questione dei non vaccinati. In tutto il Piemonte, non ha aderito alla campagna vaccinale contro il Covid, circa il 10% del personale sanitario complessivo.