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Fondazione Grigioni: per combattere il Parkinson è necessario l’aiuto di tutti

Il presidente Gianni Pezzoli spiega obiettivi e risultati ottenuti per migliorare la vita dei pazienti e delle loro famiglie

Fondazione Grigioni: per combattere il Parkinson è necessario l’aiuto di tutti
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Oggi in Italia sono almeno 400.000 le persone colpite dal Morbo di Parkinson, ma il numero potrebbe essere più alto perché possono essere numerosi i casi non diagnosticati, specie in tarda età. La Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson ha l’obiettivo di sostenere la ricerca scientifica sulle malattie neurodegenerative.

Fondazione Grigioni, sostegno alla ricerca scientifica

Un esempio concreto è il supporto al Centro per la Malattia di Parkinson e i Disturbi del Movimento di Milano, che detiene la più importante banca dati clinica al mondo su questa malattia, con quasi 40.000 pazienti, potendo così raccogliere informazioni preziose sulla malattia, dall’esordio alla risposta ai trattamenti, un vero fiore all’occhiello italiano.

Racconta il professor Gianni Pezzoli, presidente della Fondazione Grigioni:

"Anche quest’anno potremo aggiungere circa 1.600 nuovi pazienti al nostro database. Nel nostro Centro, presso l’Asst Pini-Cto di Milano, i pazienti possono trovare qualsiasi tipo di terapia esistente al mondo: le possibilità vanno dalle semplici infusioni a tecniche innovative di stimolazione cerebrale, valutando quale sia più efficace". Il Centro opera e collabora con altre sedi in Italia e all’estero, presente anche in Africa, "dove seguiamo circa 300 pazienti che non hanno a disposizione strumenti di cura adeguati".

Grazie al lavoro della Fondazione vengono effettuati studi e ricerche molto importanti, partendo dalle tre banche dati realizzate dal Centro milanese: quella clinica già menzionata; quella del Dna di pazienti affetti da malattia di Parkinson o da disturbi neurologici correlati, con oltre 12.000 campioni; quella dei Tessuti Nervosi, unica in Italia e di grande importanza per la ricerca, a cui i pazienti possono donare il loro tessuto cerebrale dopo la scomparsa, una risorsa preziosa nata dalla generosità delle persone, che permette di analizzare le modificazioni su pazienti di cui si conosce la storia clinica.

Per combattere il Parkinson è necessario l’aiuto di tutti

Sono tanti i frutti che nascono grazie all’impegno della Fondazione e alle donazioni delle persone: dalla sensibilizzazione e informazione su questi temi, aiutando pazienti e famiglie ad affrontare la malattia, alla ricerca scientifica e allo sviluppo delle terapie.

Spiega Pezzoli:

"Il nostro obiettivo è ridurre la progressione della malattia e fermarla. Lo facciamo con terapie innovative, ad esempio studi recenti mostrano come farmaci anti diabetici possano posticipare l’insorgenza del Parkinson. E attraverso percorsi di cura multidisciplinari, che vedono il coinvolgimento di neurologi, dietologi, nutrizionisti e fisioterapisti, per ottimizzare l’effetto delle terapie, seguire i pazienti e permettere di affrontare al meglio la malattia, tenendo conto di come cambi con il passare dell’età". "I costi della ricerca sono elevati e il nostro Paese investe ancora poco - conclude Pezzoli - quindi è importante sensibilizzare l’opinione pubblica su questi temi e raccogliere quei fondi necessari per fornire ai pazienti nuovi farmaci e terapie, per migliorare la qualità della loro vita e di quella delle loro famiglie".

Per maggiori informazioni sulla Fondazione e come sostenerla: www.parkinson.it.

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