Durante il flash mob saranno letti collettivamente i nomi dei 1.677 operatori sanitari uccisi a Gaza negli ultimi due anni.
Flash mob per Gaza davanti al San Matteo
Alle 21 di giovedì 2 ottobre 2025, 100 ospedali italiani si illumineranno insieme per Gaza. L’iniziativa, intitolata “Luci sulla Palestina”, è promossa dalla rete nazionale #DigiunoGaza insieme a Sanitari per Gaza e coinvolgerà strutture sanitarie grandi e piccole, dalle metropoli ai centri periferici.
A Torino sono otto gli ospedali che rispondono all’iniziativa per esprimere la propria solidarietà al popolo palestinese e ricordare le vittime della guerra.
“Luci sulla Palestina – 100 ospedali per Gaza”
Il format è chiaro e alla portata di tutti: chi partecipa è invitato a portare una torcia, una candela, una lampada o semplicemente la luce del cellulare. Alle 21, in contemporanea, le luci verranno accese davanti agli ospedali di tutta Italia, componendo un’unica rete luminosa che, nelle intenzioni degli organizzatori, vuole illuminare simbolicamente la notte di Gaza.
Durante il flash mob saranno letti collettivamente i nomi dei 1.677 operatori sanitari uccisi a Gaza negli ultimi due anni. Donne e uomini che hanno perso la vita mentre erano in servizio, impegnati a soccorrere feriti e malati, a curare sotto le bombe, a proteggere i più fragili.
La lettura pubblica dei nomi sarà un atto di memoria, ma anche una presa di posizione netta contro la cancellazione delle loro vite e del loro lavoro.
Coinvolti 22 ospedali piemontesi
Il cuore dell’iniziativa è rappresentato dalla rete #DigiunoGaza, nata mesi fa con l’obiettivo di mantenere viva l’attenzione sulla crisi umanitaria in Medio Oriente attraverso digiuni collettivi, presidi e momenti di sensibilizzazione. Con “Luci sulla Palestina” il messaggio si amplia, chiamando a raccolta anche cittadini comuni.
In Piemonte saranno 22 gli ospedali che parteciperanno, segno di un’adesione diffusa e trasversale. A livello nazionale, oltre ai 100 ospedali ufficialmente coinvolti, più di 180 strutture sanitarie hanno già manifestato disponibilità a partecipare o a organizzare momenti paralleli.
Gli ospedali piemontesi coinvolti:
CITTÀ | OSPEDALE | INDIRIZZO |
RIVOLI | ospedale di Rivoli | parcheggio davanti all’ingresso principale |
ORBASSANO | ospedale San Luigi | ingresso principale |
CHIVASSO | ospedale di Chivasso | ingresso principale |
IVREA | ospedale di Ivrea | ingresso principale |
CUORGNE’ | ospedale Cuorgnè | ingresso principale |
CHIERI | ospedale di Chieri | ingresso principale |
NOVARA | ospedale Maggiore di Novara | ingresso principale |
CUNEO | ospedale Santa Croce | ingresso principale |
CUNEO | ospedale di Verduno | ingresso principale |
ASTI | ospedale di Asti | ingresso principale |
ALESSANDRIA | ospedale di Alessandria | piazza Don Soria |
TORINO | ospedale Mauriziano | ingresso principale |
TORINO | ospedale Maria Vittoria | via Cibrario 72 |
TORINO | ospedale Martini | ingresso principale |
TORINO | ospedale San Giovanni Bosco | ingresso principale |
TORINO | ospedale Molinette | ingresso principale |
TORINO | ospedale Regina Margherita | ingresso principale, piazza Polonia |
TORINO | ospedale S.Anna | ingresso principale |
TORINO | ospedale Gradenigo | ingresso principale |
CASALE | ospedale S.Spirito | ingresso principale |
BIELLA | ospedale di Biella | ingresso principale |
MONCALIERI | ospedale di Moncalieri | ingresso principale |
Una denuncia politica
L’iniziativa non si limita al ricordo. È anche e soprattutto una denuncia politica e morale. La rete #DigiunoGaza parla senza mezzi termini di un genocidio in corso e accusa la comunità internazionale di inerzia davanti a oltre 60mila vittime palestinesi in due anni, tra cui migliaia di bambini e gli stessi operatori sanitari.
Il flash mob del 2 ottobre vuole dunque essere un atto pubblico di solidarietà e di opposizione alla violenza, un modo per trasformare l’oscurità in luce, almeno simbolicamente.