Torino

Farò di San Giovanni: il toro è caduto verso Porta Nuova, per Torino un anno di gioia e felicità

La giornata centrale nei festeggiamenti di San Giovanni sarà quella di oggi, 24 giugno 2024, con l'apice della giornata in piazza Vittorio Veneto con lo spettacolo pirotecnico

Farò di San Giovanni: il toro è caduto verso Porta Nuova, per Torino un anno di gioia e felicità
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Per Torino un anno di gioia e felicità: il rito del Farò di San Giovanni celebrato ieri sera, 23 giugno 2024, sotto la pioggia è andato come  speravano i torinese. La pira del Farò è bruciata e il toro rampante, simbolo della città, è caduto verso Porta Nuova. Per la tradizione, le cui origini sono da ricercare nel Medioevo, si tratta di un ottimo segnale. Un anno funesto, invece, sarebbe stato se il toro fosse caduto verso Palazzo Reale.

La storia del Farò di San Giovanni

L'elezione di San Giovanni Battista a patrono di Torino ha origine nel 602 d.C. dal Re Longobardo Aginulfo, che fece costruire la chiesa, oggi attuale Duomo di Torino dedicata a San Salvatore, a Santa Maria di Dompno e, soprattutto, a San Giovanni, già patrono di tutto il Regno Longobardo, ed al quale era molto devota la consorte Teodolind. Fu di quel periodo infatti, l'arrivo di un piccolo frammento di alcune reliquie del santo, provenienti dalla Maurienna urbs, Saint-Jean-de-Maurienne (San Giovanni di Moriana), in Savoia, Francia, che avrebbe dovuto portare protezione e benedizione alla città di Torino.

Fuochi di San Giovanni in Bretagna, 1893, la tradizione è diffusa in diversi luoghi dell'Europa settentrionale, fonte foto: Wikipedia

I festeggiamenti del santo patrono, probabilmente legate ad alcuni riti pagani precedenti al cristianesimo ed associati al solstizio d'estate, furono arricchiti ancora lungo tutto l'Alto Medioevo, caratterizzati da danze, canti, banchetti e varie celebrazioni, specialmente nell'area intorno all'attuale Piazza Castello. In merito al retaggio pagano, era usanza lasciarsi andare a credenze magiche propiziatorie, come bruciare le vecchie erbe nel Farò, raccogliere nuove erbe (soprattutto l'Erba di San Giovanni) per il futuro, comprare l’aglio come portafortuna per tutto l'anno, raccogliere felce a mezzanotte e conservarla in casa come auspicio di soldi.

Durante i giorni precedenti al giorno del santo patrono le danze erano spesso eseguite in gruppo e chiamate "balloria" in lingua piemontese. Nella zona centrale di Torino venivano allestite aree mercatali e fiere, compresa una "corsa dei buoi" presso Rione Borgo Dora. Alla sera del 23 giugno quindi, veniva accatastata una alta piramide di legname, con un palo verticale al centro, in Piazza Castello, all'inizio di Via Garibaldi, già Via Dora Grossa, quindi acceso dal figlio più giovane del regnante (figura poi sostituita dal sindaco della città).

Altri elementi folcloristici, legati sempre ai riti pagani, furono aggiunti ancora nel Basso Medioevo, come ad esempio il posizionamento della sagoma di legno di un toro rampante giallo (araldico della città) in cima al palo della catasta, o anche la tradizione di dove cadrà il palo una volta bruciato; quest'ultima risalirebbe probabilmente dal fatto che fosse di cattivo auspicio la caduta del fuoco verso la sede dei reggenti, ovvero il Palazzo Reale, essendo loro i custodi del Regno e della città sabauda.

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Farò di San Giovanni, 23 giugno 2024, il prima (fonte foto: Facebook)

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Foto 2 di 2

Il dopo (fonte foto: Facebook)

Sempre durante l'epoca sabauda, i festeggiamenti della serata torinese erano solitamente guidati dalla figura del Tamburlando, una sorta di animatore delle cerimonie, negli ultimi secoli interpretata dalla maschera carnevalesca torinese di Gianduja, affiancato dalla sua compagna, la maschera Giacometta, oltre che sfilate di molti figuranti che rievocano personaggi di tempi passati, come ad esempio i soldati della Regia Armata Sarda di Casa Savoia.

Gianduja e Giacometta sotto la pioggia, 23 giugno 2024, fonte foto: Facebook

Le parole del sindaco

Per il sindaco, Stefano Lo Russo, celebrare la città con la luce è il segno più bello in un momento molto complesso, con notizie molto brutte che arrivano dal mondo:

I simboli sono molto importanti, lo sono sempre stati e lo sono a maggior ragione in un momento come quello che stiamo vivendo - ha detto il primo cittadino. I ceri rappresentano la luce, rappresentano in qualche modo la dimensione di aver chiaro dove andare e sono uno strumento che combatte l'oscurità e questo è il segno più bello in un momento molto complesso, con notizie molto brutte che arrivano dal mondo. Simboleggiare attraverso la luce l'augurio per Torino mi sembra estremamente pertinente così come il secondo simbolo, il pane, che è l'alimento per eccellenza e rappresenta la vita, la prosperità, la capacità di potersi sostenere.

Oggi i fuochi d'artificio

Aperta dalla messa solenne in Duomo alle 10.30 la giornata centrale nei festeggiamenti di San Giovanni sarà quella di oggi, 24 giugno 2024, con l'apice della giornata in piazza Vittorio Veneto con lo spettacolo pirotecnico per 49.500 spettatori alle 22.30 che sarà accompagnato da brani musicali di U2, Queen, Aerosmith, Ligabue e Vasco Rossi.

 

 

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