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"Fa bene": il progetto di raccolta di cibo fresco nei mercati contadini per persone in difficoltà

Il disagio alimentare tocca strati sempre più larghi di popolazione e coinvolge famiglie dove un genitore ha perso il lavoro o famiglie monoreddito

"Fa bene": il progetto di raccolta di cibo fresco nei mercati contadini per persone in difficoltà
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Prosegue a Torino la raccolta di cibo fresco di alta qualità garantita dai produttori Coldiretti in favore delle persone in difficoltà. Ai mercati domenicali di Campagna Amica, con il progetto “Fa Bene”, realizzato in collaborazione con la Caritas diocesana, nel 2023, sono state raccolte 8mila Kg di cibo fresco, con una media di 200 Kg a mercato, per un valore complessivo di 24mila euro.

Afferma il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici:

Siamo sicuri che la generosità dei clienti dei mercati contadini domenicali continuerà anche sotto le Feste. Il problema sarà, invece, il calo che ogni anno registriamo nelle domeniche di gennaio. Un calo dovuto forse alla maggiore distrazione sui temi della solidarietà che viene dopo la maggiore attenzione natalizia. Il nostro appello ai frequentatori dei nostri mercati è che, anche dopo Natale, continuino a donare cibo fresco a chi non riesce a comprarlo.

Ogni domenica si aiutano in media 15 famiglie

Nei mercati di Campagna Amica è attivo un gazebo con i volontari del progetto dove i produttori, fin dalle prime ore del mattino, portano frutta, verdura, formaggi, pane, biscotti, miele e tanti altri prodotti che, a quelle ore, stanno sistemando sui banchi. Poi, nel corso del mercato, i clienti acquistano qualche euro di cibi freschi che consegnano anche loro ai volontari. In questo modo, gli stessi volontari, in tarda mattinata, compongono i pacchi famiglia che consegnano alle persone in difficoltà secondo una lista che, purtroppo, è in continuo aggiornamento. La medie di famiglie aiutate è di una quindicina a domenica. Ma si cerca di fare ruotare le famiglie che fanno richiesta, per dare cibo fresco soprattutto ai minori.

Anche nel capoluogo subalpino il disagio alimentare tocca strati sempre più larghi di popolazione e coinvolge famiglie dove un genitore ha perso il lavoro o famiglie monoreddito.

I dati a livello nazionale

A livello nazionale, invece, la punta dell’iceberg del disagio minorile in Italia è la presenza di oltre 630mila bambini di età inferiore ai 15 anni che hanno avuto addirittura bisogno di aiuto per bere il latte o mangiare a causa di situazioni di povertà. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti a commento delle condizioni di vita dei minori rilevaste dall’Istat, sulla base su dati del Fondo per l’aiuto europeo agli indigenti (Fead). Si tratta di circa praticamente un quinto del totale dei 3,1 milioni di persone assistite tra i quali ci sono anche 356 mila anziani sopra i 65 anni.

Contro la povertà è cresciuta anche la solidarietà che si è estesa dalle organizzazioni di volontariato alle imprese e ai singoli cittadini a partire dalle esperienze, appunto, di “spesa sospesa” grazie alla quale, in tutta Italia, sono stati raccolti oltre 9 milioni di chili di frutta, verdura, formaggi, salumi, pasta, conserve di pomodoro, farina, olio 100% italiani, di alta qualità e a chilometri zero, donati ai più bisognosi.

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