Doveva avere la sua sede a Torino: che fine ha fatto l'istituto italiano per l'intelligenza artificiale?
Doveva essere il fiore all'occhiello della città, oggi è un progetto definitivamente accantonato
Ormai è cosa certa: l'istituto italiano per l'intelligenza artificiale non avrà sede a Torino. Una notizia che di certo non ha l'effetto di una doccia fredda: sono ormai tre anni, infatti, che i torinesi vedono allontanarsi sempre più dalla città il centro, prima confuso con un altro progetto e infine dimenticato.
Il progetto
Facciamo un salto indietro nella storia: è il 2020 quando Giuseppe Conte dichiara che Torino avrebbe ospitato la sede di un nuovo istituto italiano per l’intelligenza artificiale. Al progetto che vedeva Torino come sede dell’istituto italiano di intelligenza artificiale si mettono subito al lavoro il Comune, la Regione, diverse associazioni industriali, l’università di Torino e persino la curia.
Il centro doveva essere un luogo dove studiare e approfondire l’applicazione dell’intelligenza artificiale in tutti i campi: dall'industriale al sociale. Per farlo era prevista l'assunzione di 600 ricercatori con un investimento da parte del governo di 80 milioni all'anno fino al 2026.
La confusione di termini e finanziamenti
Ma ecco "l'inghippo": nel 2021 vengono pubblicati i bandi per il “programma strategico per l’intelligenza artificiale”e di Torino non c'è traccia. Sempre nel 2021 c'è una grossa confusione sui finanziamenti: arrivano 20 milioni che si pensa siano per l'istituto di intelligenza artificiale, ma in realtà sono per un altro centro, quello per l'automotive.
La notizia genera ovviamente un grosso malcontento e solleva quesiti. A Torino cosa c'è e cosa si farà?
La risposta arriva chiara dal governo: a Torino c'è un centro per l'automotive, ma non esiste nessun centro per l'intelligenza artificiale. In effetti dal 2020 alle parole di Conte non sono mai seguiti i fatti. Insomma, c'è stato "un problema di lessico", come lo definirà anche il sindaco Lo Russo, tutti hanno confuso l'automotive con l'intelligenza artificiale.
A che punto è l'automotive?
A questo punto un'altra domanda sorge legittima: a che punto è il centro per l'automotive di Torino?
La scorsa estate, una commissione si è riunita per scrivere lo statuto del centro (condizione necessaria per ricevere i fondi) a novembre la sottosegretaria al Made in Italy Fausta Bergamotto ha dichiarato che lo statuto era a buon punto. Ebbene, a distanza di mesi e dopo diverse interrogazioni fatte al Governo, in primis dall'ex sindaca Chiara Appendino, appare evidente che lo Statuto non esista ancora.