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Dopo 38 giorni è finita l'occupazione dei Pro Palestina a Palazzo Nuovo, gli studenti: "Non finisce qua"

Questa mattina, 20 giugno 2024, in trenta hanno organizzato un presidio per fare pressione sul senato accademico

Dopo 38 giorni è finita l'occupazione dei Pro Palestina a Palazzo Nuovo, gli studenti: "Non finisce qua"
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I Pro Palestina hanno ufficialmente dichiarato la fine dell'occupazione di Palazzo Nuovo a Torino e ieri, 19 giugno 2024, hanno effettivamente sgomberato l'Università lasciando il vuoto dietro di loro e lo striscione "To be continued" sulla facciata del polo universitario.

Il corteo verso il Politecnico

In 400 sono partiti da via Verdi in direzione del Politecnico dove hanno occupato l'Aula Magna. Durante il loro tragitto, gli studenti hanno scritto sui muri del rettorato in via Po, imbrattando con vernice e attaccando manifesti.

I "segni"del passaggio dei Pro Palestina

 

Proprio dove solo qualche giorno fa commercianti, residenti e persino turisti si erano dati da fare per pulire le scritte.

Gli studenti Pro Palestina in un comunicato hanno spiegato che il loro obiettivo non è mai stato quello di bloccare Palazzo Nuovo:

È giunto il momento di praticare nuove forme di mobilitazione. Il nostro obbiettivo, infatti, non è mai stato "bloccare" Palazzo Nuovo ma la liberazione della Palestina e la rescissione di ogni accordo con Israele e le aziende belliche. È stato da subito un percorso di numerose assemblee che hanno seguito tutti i processi dell'occupazione, coordinandoli al meglio delle nostre capacità. Abbiamo più volte dovuto affrontare tentativi di dividerci sia internamente che esternamente in modo più o meno diretto. Sappiamo che una mobilitazione così grande e persistente non possa essere perfetta in ogni suo dettaglio, ma crediamo profondamente nella lotta che stiamo portando avanti e nei metodi che proponiamo, sui quali da oggi potremo riflettere e creare una analisi.

Il presidio per fare pressione sul senato accademico

E intanto questa mattina, 20 giugno 2024, una trentina di studenti hanno organizzato un presidio per fare pressione sul senato accademico attualmente in corso, lamentando di non aver mai avuto nessuna risposta.

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