Fondata a Torino

Dalla Cina non arrivano più i chip, multinazionale costretta a chiudere temporaneamente i suoi stabilimenti

"Programmiamo di chiudere gli impianti per non più di otto giorni lavorativi a ottobre".

Dalla Cina non arrivano più i chip, multinazionale costretta a chiudere temporaneamente i suoi stabilimenti
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I container dal lontano Oriente non arrivano più. O se arrivano, lo fanno col contagocce, e il sistema produttivo del Vecchio continente va in panne.  Cnh Industrial, multinazionale che realizza macchine agricole, veicoli commerciali e sistemi di propulsione, ha annunciato che chiuderà temporaneamente diversi dei propri siti produttivi in Europa, molti dei quali in Italia. Il motivo? Le interruzioni alla catena di fornitura e alla carenza di componenti chiave, in particolar modo semiconduttori. La crisi dei microchip colpisce anche i mezzi agricoli, pesanti e speciali.

Cnh chiude temporaneamente gli stabilimenti

La mancanza di microchip ha colpito anche il settore di produzione dei mezzi agricoli, pesanti e speciali. Notizia dell'ultima ora, infatti, riguarda l'azienda Cnh Industrial, fondata a Torino nel 2012, multinazionale partecipata da Exor e società leader nella realizzazione di macchine agricole, veicoli commerciali e sistemi di propulsione.

L'azienda ha comunicato che sarà costretta a chiudere temporaneamente alcuni siti di produzione in Europa a causa "delle interruzioni alla catena di fornitura e alla carenza di componenti chiave, in particolar modo semiconduttori".

Gli stabilimenti colpiti sono quelli di di Jesi e Modena, dove si producono trattori, Suzzara e Brescia, che realizzano camion, e Foggia dove si fanno motori. La crisi dei semiconduttori porta conseguenze anche su quasi 5mila addetti ai lavori che staranno a casa per un massimo di otto giorni.

Un contesto altamente volatile

La multinazionale italo-americana ha dichiarato in una nota stampa:

"Revisioniamo costantemente i nostri piani di produzione per rispondere a questo contesto altamente volatile e programmiamo di chiudere gli impianti interessati per non più di otto giorni lavorativi nel mese di ottobre. L'azienda rimane costantemente impegnata a ottimizzare le operazioni produttive al fine di rispondere alla continua forte domanda e servire al meglio i propri concessionari e clienti".

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