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Conflitto Israele - Palestina: rafforzate le misure di sicurezza nel quartiere di San Salvario

L'attacco di Hamas in Israele ha reso necessaria una riunione di coordinamento di tutte le forze dell'ordine per stilare un elenco di possibili obiettivi sensibili religiosi, culturali e commerciali

Conflitto Israele - Palestina: rafforzate le misure di sicurezza nel quartiere di San Salvario
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Torino è sede della più importante Comunità ebraica del Piemonte e la terza in Italia. È una delle ventuno Comunità ebraiche riunite nell'UCEI (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane) ed è composta da tre strutture principali: la sinagoga, la scuola ebraica e la casa di riposo, tutte ospitate nel quartiere di San Salvario.

E' qui, e in particolare in piazzetta Primo Levi dove si trova la sinagoga, che da sabato la presenza dei militari (presidio fisso da anni) è coadiuvata dai carabinieri e dei poliziotti in borghese.

 

Gli obiettivi sensibili a Torino

L'attacco di Hamas in Israele ha reso necessaria una riunione di coordinamento di tutte le forze dell'ordine per stilare un elenco di possibili obiettivi sensibili religiosi, culturali e commerciali.

Molte di queste attività si trovano tra via Sant'Anselmo, via San Pio V, via Principe Tommaso e via Galliari. Al di fuori del quartiere di San Salvario si è deciso di sorvegliare alcune abitazioni private e i settori ebraici del Cimitero Monumentale.

La preoccupazione della Comunità Ebraica di Torino è tanta per chi si trova in Israele, tra questi anche il rabbino capo, Ariel Finzi che racconta ai microfoni del TGR:

Avevamo passato un venerdì di festa in famiglia e ci siamo svegliati la mattina con le sirene.
Il mondo è cambiato improvvisamente per noi

 

Tornare a Torino in questo momento è un'impresa difficile, i voli potrebbero essere abbattuti in qualsiasi momento. Ma diversi israeliani che vivono a Torino e in Piemonte sono già stati richiamati e ieri sono partiti per difendere lo Stato di Israele.

Chi resta martedì si riunirà in preghiera nella Sinagoga per recitare salmi in memoria delle vittime pregando per la fine di questo orrore.

Queste le parole di Dario Disegni Presidente della Comunità ebraica di Torino e del MEIS (Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah):

Partecipiamo con profonda angoscia al terribile dramma che sta vivendo il popolo israeliano, oggetto di esecrabili assassini di civili inermi e di rapimenti di anziani, donne, giovani e bambini ed esprime la propria totale e incondizionata solidarietà ai propri fratelli colpiti con una ferocia inimmaginabile dai terroristi di Hamas.

Intanto la solidarietà della città non è tardata: ieri la scritta del Grattacielo della Regione Piemonte si è illuminata d’azzurro, mentre la Mole Antonelliana ieri sera è stata spenta un'ora prima.

I 27 pellegrini torinesi in Galilea

Sarebbero 27 i pellegrini che si sono messi in viaggio con l'Opera diocesana Pellegrinaggi di Torino, che al momento sta seguendo costantemente e attentamente la situazione in Israele, in particolare con il Ministero degli Esteri italiano, con i Consolati di Tel Aviv e Gerusalemme, la Custodia di Terra Santa e la nostra agenzia corrispondente in Israele.

In una nota ufficiale si legge:
È in corso il pellegrinaggio di un nostro gruppo che si trova in Galilea e quindi in zona non coinvolta dagli scontri. In base dell’evolversi della situazione valuteremo la soluzione migliore per la salvaguardia e tutela dei nostri pellegrini, compresa la cancellazione del viaggio ed il rientro in sicurezza dei nostri pellegrini. Al momento in via prudenziale sono sospese tutte le partenze per Israele-Territori Palestinesi fino a nuova disposizione

 

 

 

 

 

 

 

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