TORINO

Coldiretti: "Il 2023 sarà un anno cruciale per le battaglie contro il cibo sintetico e contro il consumo di suolo"

Il 2022 si chiude con oltre 7.500 firme raccolte da Coldiretti Torino per sostenere la petizione nazionale che chiede il divieto di commercializzazione e importazione di alimenti prodotti in bioreattori

Coldiretti: "Il 2023 sarà un anno cruciale per le battaglie contro il cibo sintetico e contro il consumo di suolo"
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Nel 2023 continuerà la battaglia di Coldiretti contro il cibo sintetico. Intanto il 2022 si chiude con oltre 7.500 firme raccolte da Coldiretti Torino, nel capoluogo e in provincia, per sostenere la petizione nazionale che chiede il divieto di commercializzazione e importazione di alimenti prodotti in bioreattori. A livello nazionale la petizione ha superato le 350mila firme, mentre il Consiglio regionale del Piemonte e diversi Comuni del Torinese hanno approvato mozioni e Ordini del giorno di appoggio all’iniziativa sottoscritta in prima persona anche da numerosi sindaci.

Lotta contro il consumo di suolo

Insieme alle campagne per fermare il cibo artificiale continueranno anche quelle contro il consumo di suolo, per il contenimento della fauna selvatica, per l’energia green prodotta dalle aziende agricole, per le misure per fare fronte alle ondate di siccità, per l’equo compenso degli agricoltori, per l’insediamento dei giovani in agricoltura.

«Il futuro della Terra passa, prima di tutto, per la difesa del cibo naturale e di chi lo produce tutti i giorni curando le nostre campagne e le nostre montagne – commenta il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici – Le nostre non sono rivendicazioni corporative ma sono richieste che riguardano tutti i cittadini. Non vogliamo che le multinazionali producano il nostro cibo, non vogliamo che la fabbricazione di cibo da laboratorio danneggi l’ambiente e non vogliamo che l’esclusiva dei brevetti costringa gli agricoltori di tutto il mondo a lasciare le campagne mentre l’Onu annuncia che siamo arrivati a 8 miliardi su questo Pianeta».

Fondamentale, dunque, la difesa dell’agricoltura.

«Proprio perché conosciamo il valore dell’ambiente che è il nostro “stabilimento di produzione” vogliamo che sia un ambiente sempre più pulito a produrre un cibo sempre più sostenibile mettendo gli agricoltori in condizioni di svolgere questo compito sociale così importante. La nostra battaglia per un cibo sano alla portata di tutti include la rivendicazione per un prodotto ben remunerato agli agricoltori e libero da meccanismi speculativi: per questo vigileremo perché sia applicata la norma contro le pratiche sleali».

Il 2023 sarà un anno cruciale.

«Nell’anno che sta per arrivare dovremo dimostrare di avere imparato dagli errori. Distruggere il suolo agricolo non è più sostenibile così come non possiamo continuare a subire le estati povere di precipitazioni. Vanno bloccati i progetti che consumano suolo fertile e vanno avviati quelli per accumulare acqua per l’irrigazione. Ma dovremo affrontare anche temi cruciali come il depopolamento dei cinghiali per fermare la distruzione dei campi e la diffusione della peste suina e come l’opportunità della produzione di energia fotovoltaica dai tetti delle aziende agricole. Il 2023 sarà anche l’anno delle nuove misure per aiutare i giovani a intraprendere la strada di produttori di cibo insediandosi in campagna. A loro affideremo la nostra agricoltura: anche questa è una battaglia per il futuro di tutti».

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