tensione sull'A4

Code chilometriche sull'autostrada Torino-Milano: auto bloccate dagli eco-attivisti di Ultima generazione

La reazione degli automobilisti non si è fatta attendere: in molti sono scesi dalle proprie vetture chiedendo di lasciare libero il passaggio

Code chilometriche sull'autostrada Torino-Milano: auto bloccate dagli eco-attivisti di Ultima generazione
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Alle 8,20 di questa mattina, 19 ottobre 2023, poco lontano dall'ingresso nell'autostrada di Corso Giulio Cesare a Torino, gli attivisti di Ultima generazione si sono seduti sulla carreggiata e hanno srotolato uno striscione con su scritto "Fondo riparazione".

 

Traffico bloccato in entrambe le direzioni

I ragazzi, circa una ventina, hanno bloccato il traffico in entrambe le direzioni, creando una situazione decisamente tesa con alcuni automobilisti che sono scesi dell'auto protestando e chiedendo di poter passare.

Immediato l'intervento della polizia che ha portato via di peso manifestanti. Uno degli attivisti però si era letteralmente incollato la mano sull'asfalto con la colla. Per evitare lesioni alla pelle del manifestante alle 9 è stata chiamata anche un'ambulanza e poco dopo sono arrivati anche i vigili del fuoco.

Alle 10.15 è stato riaperto il traffico: le code sono lunghissime di svariati km per accedere all'autostrada. Finita la protesta sono state identificate 20persone , di cui solamente 3 risultano residenti a Torino.

Chi sono gli attivisti di Ultima Generazione

Sul loro sito gli attivisti si presentano come un gruppo che compie azioni di disobbedienza civile nonviolenta per ottenere misure di contrasto al collasso ecoclimatico a cui stiamo andando incontro a causa delle troppe emissioni.

Sempre sul sito si legge:

Stiamo andando verso inferno climatico con acceleratore premuto - Leader e uomini d’affari non stanno solo mentendo, stanno soffocando il nostro pianeta con i loro interessi e investendo sui combustibili fossili". Con queste parole il segretario generale dell'ONU ha descritto perfettamente la situazione in cui ci troviamo: delle lobby del fossile faranno di tutto pur di mantenere un profitto economico, condanneranno a morte anche milioni di persone se necessario.

Abbiamo il dovere morale di ribellarci a questo genocidio programmato.

Se non protestiamo, se accettiamo questo crimine senza ribellarci, ne saremo complici.

 

 Fondo Riparazioni: di cosa si tratta

Per quanto riguarda lo striscione di oggi che recava la scritta "Fondo Riparazioni", ecco la spiegazione:

Chiediamo un fondo preventivo e permanente di 20 miliardi di euro sempre pronti ad essere spesi per ripagare i danni da calamità ed eventi climatici estremi. Ovvero, vogliamo che tutte le persone che vedono le proprie strade, le proprie case, i propri raccolti devastati da alluvioni, grandinate, gelate fuori stagione, siccità anomala vengano ripagate di ciò che hanno perso immediatamente.

Vogliamo che questi soldi siano sempre presenti e pronti all’uso. Se cinque miliardi escono, cinque rientrano, entro un mese.

Vogliamo che siano istituiti processi partecipativi così le comunità affette da disastri climatici possano dire come vorrebbero vedere utilizzati gli aiuti economici dallo stato.

Vogliamo che ci siano processi rapidi e veloci per riparare i territori e non che i soldi vengano perduti nella macchina infernale della burocrazia italiana. Inoltre vogliamo che tali fondi vengano ottenuti livellando le ingiustizie sociali: extra-profitti delle industrie fossili, taglio totale dei sussidi pubblici ai combustibili fossili, taglio degli stipendi dei manager delle industri energivore partecipate dallo stato, taglio degli stipendi della classe politica, taglio delle spese militari.

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