Ciclisti in protesta in corso Vittorio Emanuele II: "Stop al Nuovo Codice della Strada"
Bike Pride: "Il nuovo Codice della Strada limita pesantemente l’autonomia di azione delle amministrazioni comunali, attacca e depotenzia ZTL, aree pedonali, sosta regolamentata, controlli elettronici e mobilità ciclistica"
Questa mattina (martedì 12 marzo 2024) numerosi "ciclisti urbani" hanno manifestato in corso Vittorio Emanuele II a Torino per dire "no" al nuovo Codice della Strada voluto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini (Lega).
Nuovo Codice della Strage
Il nuovo Codice della Strada è stato definito dalle associazioni ambientaliste e di ciclisti come il "Nuovo Codice della Strage", in quanto non è adeguato per azzerare il numero di morti, feriti e per annientare comportamenti scorretti da parte degli utenti della strada a bordo di mezzi come le auto.
Bike Pride fa sapere:
"L’assenza di sicurezza stradale è la prima causa di morte per le/i giovani sotto i trent'anni, mentre il nuovo Codice della Strada limita pesantemente l’autonomia di azione delle amministrazioni comunali, attacca e depotenzia ZTL, aree pedonali, sosta regolamentata, controlli elettronici e mobilità ciclistica. Misure che ci allontanano dagli obiettivi del Piano Sicurezza Stradale 2030. La richiesta è una: città vivibili e strade sicure. Serve agire sulla moderazione della velocità, non solo attraverso i limiti ma anche con i controlli e il ridisegno dello spazio pubblico, con un approccio scientifico e sistemico. Occorre favorire la mobilità attiva, potenziare il trasporto pubblico e agevolare percorsi verso le città 30, prendendo esempio da Bologna.
“Stop al Nuovo Codice della Strage" è una mobilitazione che parte dalla piattaforma #Città30Subito a cui si sono unite numerose associazioni e attiviste/i di tutta Italia.