PIEMONTE

"Ciclabile umana" in Largo Vittorio a Torino per chiedere più infrastrutture ciclabili e sicurezza

A Torino dal 2016 al oggi sono stati realizzati oltre 200 nuovi chilometri di nuove ciclovie. Resta molto da fare nei comuni della cintura sud come Nichelino

"Ciclabile umana" in Largo Vittorio a Torino per chiedere più infrastrutture ciclabili e sicurezza
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Questa mattina (martedì 24 gennaio 2023), dalle 7:30 alle 9:30, in Largo Vittorio a Torino, si è svolta la manifestazione "ciclabile umana" (promossa da un gruppo di persone e associazioni) per sensibilizzare i cittadini all'uso della bicicletta in città e per chiedere alla politica locale e nazionale di "investire" di più sulla mobilità dolce, sostenibile e rendere così i centri urbani più adatti e sicuri per pedoni e ciclisti.

Il flash mob si è svolto in contemporanea anche in altre città come Firenze, Milano, Roma, Treviso, Cagliari, Napoli.

 

Fiab Torino Bike Pride: "La nostra città vanta l'aria più inquinata e numero elevato di auto pro capite"

L'associazione torinese che promuove l'uso della bicicletta, Fiab Torino Bike Pride, fa sapere tramite la pagina Facebook:

"La nostra città, Torino, vanta tristi primati: l’aria più inquinata d’Italia e il numero di auto pro capite tra i più alti in Italia: è il doppio di quello medio europeo. Nonostante questo, pedalare e muoversi con mezzi a basso impatto ambientale, che dovrebbero essere valorizzati, premiati e sostenuti, continua ad essere pericoloso, soprattutto in quelle strade dove non ci sono ancora - o non è possibile realizzare - piste ciclabili separate dai veicoli a motore. Ma le strade sono di tutte e tutti: chi usa la bicicletta e gli altri mezzi sostenibili dovrebbe essere sicuro e rispettato anche in assenza di infrastrutture. Le principali città europee sono già diventate Città 30. Anche in Italia le Amministrazioni di alcune città si stanno muovendo in questo senso, a partire da Olbia, Cesena, Bologna, Parma, Bergamo e recentemente Milano. Circa un mese fa anche il Consiglio Comunale di Torino ha approvato una mozione per ridurre a 30 km/h la velocità sulle strade senza diritto di precedenza. Ma è solo l’inizio, perché mancano ancora tempi e progetti certi per vedere realizzata questa mozione. La riduzione della velocità incentiva la mobilità attiva e riduce il rischio di collisioni e danni letali. Cambiare abitudini di mobilità, limitando l’uso dell’auto privata a beneficio di una mobilità attiva, richiede interventi strutturali e una comunicazione chiara. Per mostrare che ogni giorno sono tante le persone, di ogni età, che già ora pedalano e si muovono con mezzi sostenibili e che molte di più potrebbero farlo se le strade fossero sicure, organizziamo anche a Torino, dopo le iniziative di Milano, Roma, Genova, Lecce e altre città italiane e contestualmente a Firenze, Milano, Roma, Treviso, una ciclabile umana. È un flash mob per rivendicare il rispetto e la sicurezza sulle strade, a beneficio di tutta la collettività, per chiedere più infrastrutture per la ciclabilità e una campagna di sensibilizzazione per disincentivare l’uso dell’auto privata".

I passi avanti di Torino

Nel corso degli ultimi anni, la Città dell'Auto, sotto la guida dell'ex sindaca Chiara Appendino, ha fatto moltissimi passi in avanti sul piano della mobilità ciclabile: sono nate nuove ciclovie, ad esempio, in via Nizza e corso Lecce, controviali a 20 km/h (ma anche aree pedonali come via Monferrato) percorsi da tanti torinesi che quotidianamente decidono di usare le due ruote come mezzo di mobilità, per gli spostamenti all'ombra della Mole Antonelliana.

Se la città dei quattro fiumi e la vicina Collegno hanno fatto progressi sotto questo punto di vista, non si può dire la stessa cosa per Nichelino (città di quasi 48 mila abitanti), dove non sono stati creati nuovi percorsi ciclabili.

"Oggi c'è stato questo primo flash mob nazionale per la sicurezza sulle strade per i ciclisti ma anche per tutte le altre categorie di persone che si spostano con mezzi sostenibili. E' stata fatta questa ciclabile umana con tanti di cartelli e in contemporanea ci siamo collegati ad altre città come Milano e Roma - fapere Flavio Vallarelli pattinatore/skate torinese - E' stato scelto Largo Vittorio perché è una zona critica in quanto il controviale è condiviso (auto-bici) e spesso non c'è rispetto da parte degli automobilisti nei confronti dei ciclisti.

E' stato un modo utile per comunicare in maniera impattante su quelle che sono le nostre richieste: avere una città 30 km/h, più stalli per le bici, garantire più sicurezza e avere strade progettate non solo per le auto ma anche per le due ruote. Vogliamo altresì una miglior qualità dell'aria. Ogni bicicletta che cammina è sicuramente un'auto in meno".

Foto copertina: Elisa Gallo

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