Chat no vax su Telegram: per la Procura c'è l'aggravante del terrorismo
Dalla struttura legale del social Telegram non c'è ancora nessuna risposta sulla richiesta di oscurare la chat in questione.
C'è l'aggravante del terrorismo oltre all'istigazione a delinquere e alle violazioni della privacy per la Procura di Torino che ha emesso un decreto di sequestro di una chat che raggruppa Free vax, No Vax e No Green Pass accumunati dallo stesso linguaggio violento: intimidazioni, promesse di morte, pubblicazioni di numeri di telefono o indirizzi di virologi, politici.
La vicenda
Il provvedimento è stato firmato ieri dal pubblico ministero Valentina Stellaroli. Semplice la motivazione: impedire che tramite il gruppo Telegram "Basta dittatura" vengano diramati appelli e inviti per manifestazioni potenzialmente violente. Anche qualora non si verifichino scontri con le Forze dell'Ordine, infatti, questi assembramenti di protesta provocano disagi e diffondono la convinzione che vaccinarsi sia sbagliato. Di più: c'è l'ipotesi, al vaglio degli inquirenti, che proprio questo gruppo di... "disobbedienti" si sia reso responsabile di reati quali istigazione a delinquere (art. 414 del Codice Penale) e violazione della privacy (art. 167 del Codice della Privacy). Con la stessa dizione si reperiscono anche altri canali social, come ad esempio su Facebook, che rappresentano le stesse convinzioni.
Ancora nessuna risposta da Telegram
Dalla struttura legale del social Telegram non c'è ancora nessuna risposta sulla richiesta di oscurare la chat in questione. Potrebbe essere avviata, nei prossimi giorni, una rogatoria internazionale.