Caso Favro: a "Chi l'ha visto" testimone conferma avvistamento all'autogrill. Milione: "Mara aveva una doppia personalità"
E intanto Vincenzo Milione ribadisce di essere sicuro che Mara sia viva: "Si sta godendo lo spettacolo della considerazione"
Ieri sera, 9 ottobre 2024, la trasmissione di Rai3 dedicata agli scomparsi, "Chi l'ha visto" ha mandato in onda un'intervista esclusiva ad un testimone che avrebbe visto ad Asti Mara Favro, la donna scomparsa la notte tra il 7 e l' 8 marzo 2024, dopo aver terminato il turno di lavoro nella pizzeria Don Ciccio a Chiomonte. L'avvistamento sarebbe avvenuto ad aprile.
Perché si torna sulla pista di Asti
Dopo che le analisi dei Ris sull'auto del collega di Mara non hanno dato alcun riscontro della presenza della donna sulla Punto del collega, l'indagine è ripartita praticamente da zero rispolverando la pista mai approfondita dagli inquirenti e che collega la Val Susa all'Astigiano.
Se da una parte per Luca Vincenzo Milione, detto Luca, datore di lavoro di Mara ed ultima persona ad averla vista, non ci sono mai stati dubbi a riguardo: la sua dipendente quella notte è salita a bordo della Punto con il collega Cosimo Esposto.
Dall'altra il pizzaiolo invece ha sempre dichiarato di non aver accompagnato nessuno e di avere, anzi, preso un passaggio proprio da lei, Mara.
Su questo punto Milione ed Esposto si sono smentiti più volte a vicenda, ma alla luce del risultato delle analisi, oramai sembra tutto inutile.
Torna quindi in ballo la testimonianza di un cliente della pizzeria Don Ciccio che ad aprile aveva scritto a Milione di aver visto Mara all’autogrill di Crocetta, ai confini con l’Astigiano, in compagnia di un camionista.
La testimonianza del vecchio compagno di scuola
Il testimone ai microfoni dell'inviato Ivan Bacchi ribadisce di aver visto la 51enne in un autogrill vicino Asti aggiungendo:
"La prima persona che ho chiamato dopo l'avvistamento di Mara è stato Luca, il datore di lavoro."
Dopo aver contattato Milione, il testimone racconta tutto anche al fratello di Mara, il quale pur ritenendo che ci siano elementi credibili, si dimostra molto risentito:
"Sai che è scomparsa e invece di dirlo a me lo dici al datore di lavoro? Mi sembra che all'epoca fosse già venuta fuori tutta la storia."
Il dubbio che sia tutta una messinscena
L'inviato non gira troppo intorno al legittimo dubbio che il testimone, che è anche amico di Luca Vincenzo Milione, possa essersi inventato questa storia per allontanare i sospetti dal datore di lavoro di Mara.
Un'ipotesi rigettata con fermezza dal camionista che prosegue così il suo racconto:
"Era accompagnata da un tizio e mi sembrava un camionista insieme a lei, io Mara la conosco dalle scuole medie. Il 29 giugno sono andato in caserma a Susa mi hanno chiesto se la mia prima versione fosse vera, io l'ho confermata, l'ho vista il 22 aprile in autogrill. Per falsa testimonianza rischierei penalmente, ma io l'ho vista. Non credo più all'allontanamento volontario, se è viva potrebbe essere con qualcuno contro la sua volontà."
La convinzione di Vincenzo Milione, detto Luca
Luca Vincenzo Milione ha una sua personale versione di cosa possa essere successo a Mara come racconta lui stesso a Ivan Bacchi:
"Me la immagino viva, magari con una parrucca che si sta godendo lo spettacolo della considerazione. Perché lei non era considerata neanche dalla sua famiglia. "
A questo punto il giornalista ribatte:
"Ma che ne sai tu?"
Milione continua nella sua fantasiosa ricostruzione:
"Si sentiva sola. Questo me lo diceva lei. Chiedeva mille volte scusa per attirare l'attenzione."
Chiede ancora Ivan Bacchi:
"Dove pensi che si potrebbe trovare?"
Milione risponde:
"Una persona normale la troveresti dal parrucchiere, dal fruttivendolo o in chiesa. Invece Mara sappiamo che aveva una doppia vita, una doppia personalità.
Sappiamo che le donne hanno una marcia in più, io se dovessi nascondermi dovrei fare dei reati per mantenermi, una donna invece può farsi mantenere, nel caso di Mara magari anche da un vecchio cliente.
Se è viva come penso io le chiedo di tornare a casa, ho io il danno."
Luca Vincenzo Milione, che resta indagato per omicidio e occultamento di cadavere, in questi mesi ha dovuto sospendere la sua attività, inoltre la sua famiglia non ha retto la pressione mediatica e si è allontanata.
Cosa non quadra per i camionisti
Volendo perseguire questa pista a questo punto una domanda sorge spontanea: è così facile fare autostop in piena notte ed essere "caricati" su un tir?
Secondo un autista intervistato dalla trasmissione non sarebbe verosimile e per ragioni che molti suoi colleghi sicuramente condividono, in primis le pesanti ripercussioni sulla carriera:
"In termini di controlli transfrontalieri è anche possibile, sono pochissimi, ma trovo veramente improbabile che un camionista dia un passaggio ad un estraneo, troppe le sanzioni per chi fa salire persone terze all'azienda. In più c'è anche il pericolo personale di far salire a bordo qualcuno di potenzialmente pericoloso."