TORINO

Caro affitti e sfratti per le Universiadi, studenti in protesta davanti all'Edisu

Gli studenti: "Non possiamo accettare questi sfratti per le Universiadi"

Caro affitti e sfratti per le Universiadi, studenti in protesta davanti all'Edisu
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Studenti sfrattati a Torino per le Universiadi: scatta la protesta.

Universiadi: studenti sfrattati

E' polemica a Torino per le Universiadi. Si perché il Consiglio di amministrazione dell’Edisu nella giornata di lunedì, ha approvato la decisione relativa allo spostamento di 818 studenti dalle residenze per il periodo di svolgimento delle Universiadi. Su poco più di 2500 posti letto, sono coinvolti oltre 800 posti, in particolare le residenze Olimpia (252), Villa Claretta (412) e Lingotto(154).

Reazioni politiche

Le opposizioni in Consiglio regionale fanno sapere:

"Una decisione così impattante sulla vita di tanti ragazzi e ragazze è stata assunta dai 5 membri del Cda con due voti contrari (il rappresentante delle opposizioni del Consiglio regionale e quello degli studenti), un voto astenuto (il rappresentante degli Atenei), e due voti a favore (il rappresentante della maggioranza del Consiglio regionale del Piemonte e il presidente dell’Edisu), per cui la differenza l’ha fatta il voto del presidente Sciretti che in questo caso “vale doppio”.

Una modalità di procedere davvero scandalosa ed irresponsabile, che denota completa disorganizzazione. Non è possibile arrivare a meno di quattro mesi da un evento importante con le Universiadi e decidere in modo quasi carbonaro di cacciare gli studenti.

Rispetto alla prima proposta, sono state predisposte delle opzioni compensative, non ancora sufficienti: monetizzazione di 8.18 euro per ogni giorno fuori dalla residenza o in alternativa camere prese sul mercato a 25 euro al giorno (Camplus/CampusX); ditta di traslochi per spostamento pacchi e riduzione del periodo interessato dal 3 gennaio fino al 25 gennaio".

Caro affitti

Se da un lato ci sono le Universiadi che creato malumori e tensione, dall'altro c'è il "caro affitti" che continua ad essere una piaga all'ombra della Mole ma anche del resto d'Italia, soprattutto nelle grandi città. Moltissime famiglie fanno sempre più difficoltà a coprire le spese per far studiare fuori i propri figli.

Gli studenti del collettivo Cambiare Rotta, fanno sapere:

"Oggi, in molti atenei di tutto il paese, è riniziata l'università, e con lei ricominciano per noi studenti gli stessi problemi: assenza sempre più totale di diritto allo studio, affitti alle stelle, alloggi universitari e borse di studio insufficienti e legati a criteri meritocratici, caro libri e caro trasporti insostenibili. Studiare costa troppo, e le priorità malate di questo governo non fanno altro che affossare ancora di più il nostro diritto allo studio: tagli al Ffo, autonomia differenziata, riforma dell'università, mentre si impiegano fondi per gli armamenti e non per le spese sociali.

Proprio per questo oggi, da Torino a Bari, insieme alle lezioni, è ricominciata la lotta degli studenti: davanti agli enti per il diritto allo studio, nei nostri atenei, e nelle nostre regioni, continuiamo a costruire la mobilitazione. È importante che in tutti gli atenei si senta la voce degli studenti contro le condizioni a cui ci costringono: se anche tu vivi le stesse condizioni, il lunedì lotta, unisciti alla mobilitazione!
Il lunedì è di lotta, a questa università serve un cambio di rotta!"

 

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