Caritas e Ascom insieme per trovare cuochi, baristi e camerieri
Il sodalizio cattolico e i rappresentanti di categoria lavorano per dare un servizio ha chi ha carenza di personale.
La Caritas diocesana e l'associazione dei commercianti Epat (sigla che sta per Esercizi Pubblici Associati Torino) dell'Ascom Piemonte lanciano un’importante iniziativa per aiutare bar e ristoranti in affanno per la mancanza di camerieri, baristi, cuochi e altre figure professionali simili.
Servizio attivo
Il servizio sarà attivo da oggi 9 giugno 2021 a disposizione delle imprese per le prime richieste. Praticamente quasi tutti i media in questi giorni hanno diramato la notizia su carenze di personale nel settore ricettivo e ristorativo. Qualcuno dava anche la colpa al reddito di cittadinanza, che scoraggerebbe i disoccupati a trovarsi un lavoro perché stanno meglio a casa sdraiati con 700 euro al mese... Polemiche, provocazioni e forzature a parte, l'iniziativa di Caritas e di Ascom sembra davvero ben pensata e azzeccata. D'altronde si tratta di trovare lavoro a cuochi e baristi grazie alla sinergia fra Caritas e Ascom (commercianti).
Ecco come fare
L'idea è creare un collegamento tra persone con difficoltà economiche in cerca di occupazione e il mondo del pubblico esercizio in affanno per la mancanza di camerieri, baristi, cuochi e altre figure professionali simili: le aziende dovranno mandare le richieste alla mail soslavoro@epat.it ed Epat Torino suggerirà i profili più idonei tra quelli indicati dalla Caritas attraverso il suo servizio di ascolto “Le due tuniche” (Corso Mortara).
Così il direttore della Caritas torinese Pierluigi Dovis:
“La ripartenza che tutti ci attendiamo ha bisogno di essere condita da un ingrediente centrale: mettere insieme le persone per creare opportunità. In questa ottica l’iniziativa che viene proposta è anche una indicazione di cammino. Così si potrà sperimentare come le persone più fragili non vadano considerate come problema ma come opportunità. Davvero insieme è possibile progettare meglio un futuro diverso, più umano".
"Era difficile"
Gli fa eco il presidente di Epat Alessandro Mautino:
“La nostra associazione è da molti mesi chiamata ad adattarsi ad una nuova e difficile era con problematiche del tutto diverse. Questa iniziativa va esattamente in questa direzione provando a dare una soluzione alle nostre aziende che sono alla disperata ricerca di personale ma soprattutto alle persone in difficoltà provenienti dal nostro mondo che si sono ritrovate improvvisamente private del loro lavoro e delle loro sicurezze. Tra questi ci sono purtroppo anche moltissimi giovani imprenditori che non sono riusciti a proteggere il sogno di avere una propria attività solo perché tragicamente hanno scelto il momento più sfortunato per aprirle".