SANITA'

Carenza medici, incentivi agli specializzandi per tirocinio negli ospedali periferici

Ma anche per chi sceglierà le specialità per le quali c'è maggiore necessità

Carenza medici, incentivi agli specializzandi per tirocinio negli ospedali periferici
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Firmato accordo tra Regione e Rettori Universitari: agli specializzandi verrà offerto un incentivo economico per svolgere tirocini negli ospedali più periferici e nelle discipline in cui c’è maggiore carenza di medici.

Carenza di medici negli ospedali, incentivi agli specializzandi

La Regione Piemonte, in collaborazione con le Università locali, ha siglato un accordo storico mirato a rivoluzionare il settore sanitario regionale. L'accordo si propone di affrontare l'annosa carenza di medici negli ospedali attraverso incentivi economici e strategie innovative per l'assunzione e la formazione degli specializzandi.

Gli incentivi economici saranno riconosciuti a chi sceglierà di svolgere il tirocinio negli ospedali più periferici e nelle discipline per le quali c’è maggiore necessità. In questo modo il Piemonte, tra le prime regioni in Italia, riconosce un rimborso spese parametrato alla distanza tra l’ospedale scelto e la sede della scuola di specializzazione, oltre a incentivi per le specialità su cui c’è carenza di personale. L’operazione potrebbe coinvolgere 1500 specializzandi ed è finanziata con 5 milioni di euro.

L’accordo è stato firmato ieri, martedì 5 marzo 2024 dal presidente della Regione Alberto Cirio, dall’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi, e dai rettori dell’Università di Torino, Stefano Geuna e dell’Università del Piemonte Orientale Gian Carlo Avanzi, nell’ambito della riunione dell’Osservatorio per il personale della Sanità a cui hanno partecipato anche il direttore della Sanità Antonino Sottile, il consulente strategico della Regione Pietro Presti, insieme a Fp-Cgil, CISL-Fp, Uil-Fpl, Fials, Nursind, Nursing Up, in rappresentanza del personale del comparto, in particolare infermieri, oss, tecnici e amministrativi e i sindacati della dirigenza medica Anaao, Cimo, Fassid, Fvm, Aaroi Emac, Anpo, Fesmed, Cigl medici, Cisl medici e Uil medici, oltre ad Azienda zero e alle aziende sanitarie regionali.

La firma dell'accordo tra Regione e Rettori delle Università

"La carenza dei medici è un problema che coinvolge tutta Italia e, anche in accordo con i sindacati, la Regione ha condiviso l’opportunità di assurmerli all’interno dei nostri ospedali. Oggi il Piemonte fa un passo in più e, con questo accordo, dà una risposta pragmatica e operativa ovvero applica un sistema di incentivi economici, finanziati con 5 milioni di euro, per favorire l’ingresso degli specializzandi nei nostri ospedali e portarli anche in quelle strutture, magari più periferiche, dove abbiamo più difficoltà a reclutare personale medico", ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

"L’accordo – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi - consente di ottenere due importanti risultati: da un lato favorisce l’impiego degli specializzandi del secondo anno in corsia, dall’altro estende questa possibilità a tutto il territorio regionale, attraverso un meccanismo di incentivazione concordato con le Università e le Organizzazioni sindacali. È fondamentale che il prezioso supporto degli specializzandi sia disponibile ovunque in Piemonte, soprattutto negli ospedali più distanti dalle sedi indicate come formative e dove si riscontra maggiore necessità di medici. Il criterio delle pari opportunità nello sviluppo della medicina ospedaliera si conferma prioritario e alla base della programmazione sanitaria del Piemonte".

La firma dell'accordo tra Regione e Rettori delle Università

"Un altro passo fondamentale per un coinvolgimento sempre più armonico e funzionale degli specializzandi della Scuola di Medicina nel Sistema Sanitario Regionale Piemontese. Si tratta di un’operazione complessa e non banale perché tiene insieme la formazione di alto livello degli specializzandi, la loro realizzazione sul piano professionale e l’erogazione di prestazioni sanitarie adeguate. Questa programmazione a lungo termine, in sinergia con la Regione Piemonte, contribuirà ancora di più a rendere gli atenei piemontesi centri di formazione di eccellenza per futuri medici e professionisti in ambito sanitario», ha dichiarato il rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna.

"L’accordo che abbiamo sottoscritto con la Regione Piemonte e l’Università di Torino favorirà l’assunzione dei medici specializzandi e al contempo prevede incentivi economici per tutti coloro che sceglieranno di svolgere il periodo di formazione negli ospedali più periferici e in quelle specialità in cui c’è una maggiore necessità – aggiunge il rettore dell’Università del Piemonte Orientale, Gian Carlo Avanzi - Con questo accordo siamo inoltre tra i primi in Italia a riconoscere un incentivo sotto forma di un rimborso spese, parametrato sulla distanza tra l’ospedale sede universitaria e l’ospedale periferico scelto. E’ certamente un primo passo verso una maggiore capillarità nella distribuzione degli specializzandi e consentirà una loro maggiore fidelizzazione, poiché il periodo di formazione trascorso potrà rappresentare un incentivo a fermarsi successivamente in tali ospedali".

Piano di internalizzazione

Oltre agli incentivi per gli specializzandi, l'accordo prevede un ambizioso piano di internalizzazione dei servizi sanitari. Questo piano mira a portare all'interno delle strutture ospedaliere il 20% dei servizi attualmente esternalizzati entro la fine del 2024. L'internalizzazione dei servizi non solo consentirà un maggiore controllo da parte delle autorità sanitarie regionali, ma anche un risparmio significativo sui costi e un miglioramento della qualità dell'assistenza fornita ai pazienti.

Fasce di priorità e specialità coinvolte

L'accordo prevede anche la definizione di fasce di priorità per gli ospedali e le specialità coinvolte nel reclutamento degli specializzandi. Gli ospedali di fascia 1, con alta priorità, riceveranno un maggiore sostegno nell'assunzione di medici, mentre quelli di fascia 2, con media priorità, beneficeranno di un supporto proporzionato alle loro esigenze. Allo stesso modo, le specialità mediche sono state suddivise in base alle necessità, con priorità assegnate alle specialità più richieste e carenze di personale.

Le assunzioni

Per quanto riguarda le assunzioni, l’Osservatorio ha condiviso lo stato di avanzamento del piano che prevede, entro la fine del 2024, 2 mila persone in più nella sanità piemontese, al netto del turn over. Dall’ultimo aggiornamento disponibile risulta che, al 31 gennaio 2024, lavorano nella sanità piemontese 915 professionisti in più rispetto a gennaio 2023, di cui 750 personale del comparto e 149 dirigenza medica e 16 dirigenza amministrativa.

Per quanto riguarda il personale del comparto questi numeri sono comprensivi di contratti a tempo indeterminato e determinato: le procedure concorsuali attualmente in essere consentiranno alle aziende sanitarie di contrattualizzare a tempo indeterminato. In particolare l’11 marzo inizieranno le prove orali, per 2113 idonei, del concorso per titoli ed esami, indetto da Azienda Zero, per 226  infermieri da assumere subito a tempo indeterminato, con possibilità di scorrimento di ulteriori posti in graduatoria.

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