Crisi ecoclimatica

"Bye bye neve, la crisi climatica è già qui": attiviste di Extinction Rebellion sulle piste di Claviere

Vestite di rosso e con movimenti molto lenti, le Red Rebels di Extinction Rebellion sono tornate sulle piste da sci piemontesi

"Bye bye neve, la crisi climatica è già qui": attiviste di Extinction Rebellion sulle piste di Claviere
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Un gruppo di attiviste di Extinction Rebellion ha attraversato le piste di sci di Claviere con una performance teatrale del gruppo Red Rebels, per portare l’attenzione sulla siccità e sulla crisi eco-climatica.

Attiviste di Extinction Rebellion sulle piste di Claviere

Vestite di rosso e con movimenti molto lenti, le Red Rebels di Extinction Rebellion sono tornate sulle piste da sci piemontesi, srotolando uno striscione con scritto "Bye bye neve, la crisi climatica è già qui". Un’azione simile era già avvenuta durante lo Slalom di Coppa del Mondo di Sci a Sestriere l’11 dicembre 2022. Partendo dalla linea di confine italo-francese che attraversa le piste da fondo, sono scese verso il centro abitato costeggiando gli impianti di risalita.

Red Rebels Brigade è un gruppo internazionale fondato a Londra nel 2019, che utilizza il linguaggio della performance teatrale per sostenere i movimenti ambientalisti, portando nelle strade, nelle architetture e negli spazi pubblici spettacoli di potente effetto, allo scopo di coinvolgere il pubblico e renderlo consapevole della rapidità dei cambiamenti climatici.

"Questa domenica abbiamo deciso di camminare al fianco delle persone che praticano gli sport invernali” riporta Leonora una delle attiviste in rosso. “E abbiamo deciso di farlo proprio qui, in questo luogo di frontiera, di turismo montano, di grossi flussi migratori e sofferenze umana”.

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Crisi ecoclimatica

Gli effetti di un problema globale sono sempre più tangibili sul territorio italiano, in particolare su quello piemontese. A Claviere come in altri comuni della regione, la drastica riduzione delle precipitazioni nevose obbliga tutte le stazioni sciistiche di tutto il Piemonte a fare ricorso all’innevamento artificiale, con costi insostenibili sia a livello economico che a livello ambientale. Sono infatti ormai riconosciuti gli effetti di una scarsa nevosità sugli ecosistemi e sulle riserve idriche, così come sulla vita delle stesse comunità che vivono in montagna.

“Abbiamo chiesto a chi ci ha visto sfilare oggi di fermarsi, guardarci negli occhi e di portare con sé un po' della nostra speranza” racconta Bianca, un’altra attivista del movimento. “Per chiedere insieme, a chi governa questa regione, di andare oltre le parole. Il clima è già cambiato, le nostre montagne stanno morendo ed è necessario fare qualcosa subito, prima che sia troppo tardi."

Le conseguenze della crisi ecoclimatica sono ormai evidenti ad ogni latitudine e possono essere affrontati solo con uno sforzo congiunto dei governi del mondo. Proprio per questo, le attiviste di Extinction Rebellion hanno scelto di realizzare la performance tra queste montagne, per ricordarci che l'innalzamento delle temperature sta mettendo in ginocchio tutti gli ecosistemi terrestri, al di là dei confini immaginari tracciati dagli esseri umani.

Attivista minacciato con una pistola

Solo due giorni fa, venerdì 17 febbraio 2023, attivisti di Extinction Rebellion avevano occupato gli ingressi delle due sedi torinesi della RAI e della sede principale de La Stampa e La Repubblica per denunciare le responsabilità dei governi nell’aggravarsi del collasso climatico.  Durante l'occupazione pacifica della sede RAI di via Cavalli si sono vissuti anche momenti di tensione quando una delle guardie giurate ha atterrato e minacciato con una pistola un attivista di Extinction Rebellion.

 "Nonostante l'illegittimità e la gravità del gesto, pensiamo che sia necessario dare una lettura più ampia di quello che è successo questa mattina e non procederemo con alcuna denuncia" ha commentato Roberto, l'attivista coinvolto nell'episodio.

"Negli ultimi mesi, molte delle contestazioni politiche di questo paese sono state raccontate come violente o volte a destabilizzare l'ordine costituito. Quello che è successo oggi, anche se totalmente ingiustificabile, è quindi il sintomo di un clima di allarme e di innalzamento consapevole del conflitto sociale".

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