Boom di consumo di suolo nei comuni di Nichelino, Moncalieri, Grugliasco e Piossasco
La cementificazione sfrenata degli anni del boom economico e anche quella odierna ha provocato una perdita significativa della biovidersità, essenziale per l'ecosistema ma anche per la produzione di cibo destinata alla popolazione.
Avanza senza sosta il consumo di suolo. Gli ettari di terra naturale coperti dal cemento e dall'asflato sono aumentati nonostante la pandemia da Covid-19.
Boom di consumo di suolo in cintura
I comuni dove si è consumato più suolo "vergine" negli ultimi anni ad oggi sono: Nichelino (dove sta sorgendo un intero quartiere ex-novo), Grugliasco, Moncalieri, Piossasco e Orbassano. Più contenuto in altri comuni dove si sono incentivate le riqualificazioni delle aree dismesse.
Perdita di biodiversità
La cementificazione sfrenata degli anni del boom economico e anche quella odierna ha provocato una perdita significativa della biovidersità, essenziale per l'ecosistema ma anche per la produzione di cibo destinata alla popolazione.
L'impermealizzazione degli ultimi anni ha, inoltre, fatto perdere la capacità al sottosuolo di ricaricarsi di acqua piovana essenziale per le falde acquifere e di conseguenza anche per gli acquedotti di prelevare l'acqua necessaria per l'uso irriguo e idropotabile e l'aumento dei cosiddetti "fenomeni di ruscellamento" durante i temporali.
Altro dato da tenere in considerazione è l'aumento delle isole di calore create dal cemento e dall'asfalto che fanno aumentare la temperatura nei contesti urbani che di riflesso si ripercuotono sulla salute umana e degli animali.
Alcuni dati relativi al suolo utilizzato per gli insediamenti umani, in alcuni comuni:
• Grugliasco: 722,67%;
• Nichelino: 682%
• Vinovo: 415,11%;
• Rivalta di Torino: 717,86%;
• Orbassano: 756,36%;
• Beinasco: 386,66%;
• La Loggia: 304,9%;
• Piossasco: 404,09%;
Foto copertina (Nichelino - area Debouché)