Al Motovelodromo di Torino arriva la "Cassetta dei ricordi", la raccolta di foto e testi dei torinesi servirà a raccontarne la storia
I ricordi possono essere depositati in forma cartacea o su chiavetta usb e verranno poi pubblicati in un libro in coedizione delle case editrici indipendenti Graphot e Scritturapura

Martedì 11 febbraio 2025, alle 17, al Motovelodromo “Fausto Coppi” di corso Casale 144 a Torino verrà posizionata e inaugurata una buca delle lettere speciale, o meglio: una "cassetta dei ricordi".
Una cassetta per nostalgici
Servirà a raccogliere le testimonianze di chi ha da raccontare aneddoti legati a uno dei più antichi velodromi d'Italia che nel corso di un secolo di vita ha ospitato numerosi eventi sportivi, ma anche concerti (dall'opera al rock).
I ricordi possono essere depositati in forma cartacea o su chiavetta usb e verranno poi pubblicati in un libro in coedizione delle case editrici indipendenti Graphot e Scritturapura.
Laura Giachino di Graphot e Stefano Delmastro di Scritturapura seguiranno il lavoro di raccolta, selezione e rielaborazione dei ricordi e dei racconti per il volume la cui uscita è programmata per maggio.
L’idea è soprattutto quella di dar voce a testimonianze, memorie, aneddoti, raccontati da chiunque abbia in qualche modo ‘vissuto’ un'esperienza legata al Motovelodromo.
Oltre che tramite stampata e chiavetta, la comunicazione di ricordi e racconti potrà avvenire via mail fino al 9 marzo 2025 all’indirizzo: cassettaricordimtv@gmail.com (numero massimo di caratteri: 5000, spazi inclusi).
Un incontro aperto a tutti
Durante l'inaugurazione della cassetta, martedì 11 febbraio, al Motovelodromo interverranno alcuni scrittori come Maurizio Ternavasio e Marco Balestracci, Laura Giachino e Stefano Delmastro.
Ma la Cassetta dei ricordi è rivolta in particolare a tutte e tutti i potenziali testimoni delle più disparate vicende: dal barbiere di zona agli anziani e alle anziane della bocciofila di quartiere o ai membri delle diverse associazioni e comitati di zona, come “Pezzi di motovelodromo” e “Fiab Torino Bici & Dintorni", tra cui, ad esempio, il signor Mario (Bertola), che grazie al Motovelodromo conobbe l’attore Tyrone Power, e la signora Angela (Bernasconi), segretaria, coordinatrice e tifosa della squadra di football americano dei Tauri.
Sono loro la vera memoria storica del luogo, indispensabile per mantenere vive le origini del Motovelodromo e del quartiere che da oltre cento anni lo ospita, e trasmetterla alle generazioni future.
La storia del Motovelodromo di Torino
La storia del Motovelodromo affonda le sue radici negli anni ’20 dello scorso secolo. Costruito su progetto dell’architetto Vittorio Ballatore di Rosana – esponente del liberty torinese – è l’unica architettura sportiva della città ancora esistente risalente ai primi trent’anni del Novecento.

La regina della struttura è sicuramente la sua pista, lunga 393 metri e con un’inclinazione superiore a quella dei velodromi da bici, era infatti stata originariamente pensata per ospitare anche gare di macchine e moto da corsa. Su questa pista si conclusero alcune tappe del Giro d’Italia e della Milano-Torino, gare che videro sfrecciare campioni del calibro di Bartali e Coppi.
Non solo bici, infatti fin dai primi anni dall’apertura il Motovelodromo ospitò gare delle più disparate discipline: dalla bici al rugby, dall’atletica al baseball, per arrivare fino al calcio (il Torino qui vinse i campionati del 1925-26 e del 1943- 44) e ai concerti.
Nel 2021 il Motovelodromo è stato riqualificato e si propone ore come centro polisportivo con impianti di impianti di padel, beach volley, pump track ed una piscina da 3 corsie di 25 mt con lettini e ombrelloni.