Aggressione anti-gay a Palermo: i ragazzi sono di Torino
Brutto episodio di discriminazione sessuale e violenza gratuita; comportamenti del genere non devono più accadere!
Omofobia: vigliacca aggressione contro due ragazzi omosessuali, insultati e selvaggiamente pestati a bottigliate da una baby-gang a Palermo perché gay. I due malcapitati, però, sono di Torino e uno di loro racconta il brutto episodio che gli è costato 25 giorni di prognosi.
Fidanzati gay picchiati
Il caso dei due fidanzati picchiati a Palermo si inserisce sul solco dell'altra vicenda, accaduta la scorsa settimana, di Torino quando un vigile urbano in servizio aveva dato del "ricchione" all'omosessuale di turno. Gravissimo, maleducazione, comportamenti da secolo scorso mai abbastanza condannati e condannabili.
L'unico spunto favorevole che scaturisce da queste notizie, è l'ondata di indignazione che ne segue. Basta con i comportamenti discriminatori, gli omosessuali devono avere gli stessi diritti sociali di tutti e non bisogna "sfotterli" o (peggio) maltrattarli solo perché non sono eterosessuali. Questo dev'essere detto chiaro. Il brutto episodio di Palermo ha riportato l'attenzione anche su quanto accade a volte a Torino: comportamenti esecrabili di discriminazione sessuale o atteggiamenti di scherno poco gradevoli sono all'ordine del giorno.
Uno dei due ragazzi ha raccontato ad un quotidiano nazionale che alcune settimane fa era stato vittima di discriminazione a Porta Palazzo:
"Ero insieme a un ragazzo e, quando l'ho baciato, alcune persone hanno detto: Che schifo! Non era la prima volta che mi capitava. Attraversando alcune strade, in certi quartieri, non mi sento sicuro".
Le istituzioni metropolitane di Torino, de sempre, sono all'avanguardia in materia e la sindaca Chiara Appendino ha sempre sostenuto la libertà di scelta sessuale predicando la parità di genere. Anche stavolta ha voluto essere vicina ai suoi concittadini:
"Una vigliacca e ignobile violenza. Una violenza che ancora una volta ha un nome: omofobia. Mi auguro che la giustizia faccia il suo corso il prima possibile. Vi aspettiamo a casa, ragazzi".
Un invito con il quale non si può che concordare ripercorrendo questa brutta vicenda dell'aggressione contro i ragazzi gay a Palermo.
Arcigay e il ddl Zan
Di recente l'Arcigay Torino e l'associazione Lgbt nazionale hanno lanciato più volte l'allarme perché stanno aumentando in maniera preoccupante i casi di omofobia. La discussione si inserisce in un dibattito molto attuale sull'ormai famoso ddl Zan e sulle contro-proposte del centrodestra in merito. Nessuno, ovviamente, mette in discussione la libertà di scelta e nessuno si sogna di considerare gli omosessuali alla stregua di una "categoria inferiore". Ormai, per fortuna, tutto ciò è assodato come anche è ovvia la necessità di punire severamente qualsiasi forma di violenza fisica o mentale.
Restano da difendere i diritti di opinione, però: il rischio che si corre è voler omologare tutta la società ad una sorta di "pensiero unico" in cui qualsiasi idea differente venga considerata subito illecita e perseguibile per legge. C'è addirittura chi si sente all'avanguardia nel diramare comunicati e/o scrivendo senza genere (tutt*, nessun*, pres* ecc.) dimenticando forse che la lingua italiana prevede il genere grammaticale. Esagerazioni in grado di far sorridere, a volte, gli stessi omosessuali. Sia come sia il dibattito è aperto, anche e soprattutto in Parlamento.