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Accordo fra medici di base e Regione Piemonte per la vaccinazione negli ambulatori

I càmici bianchi piemontesi hanno aderito, dopo un iniziale atteggiamento di attesa o rifiuto, per dare un impulso alla campagna di immunizzazione.

Accordo fra medici di base e Regione Piemonte per la vaccinazione negli ambulatori
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Accordo fra medici di base e Regione Piemonte per la fornitura di vaccini e la vaccinazione in autonomia nei singoli ambulatori.

Impulso alla campagna

Una buona notizia che potrebbe dare un notevole impulso alla campagna vaccinale in tutto il Piemonte. La piena condivisione tra le organizzazioni di categoria dei medici di medicina generale e la Regione Piemonte è stata raggiunta ieri pomeriggio per dare una ulteriore spinta allo sforzo e raggiungere quanto prima l'agognata immunità di gregge. E’ stata concordata la fornitura prioritaria dei vaccini AstraZeneca e Johnson & Johnson ai medici di famiglia che vaccinano in autonomia nei propri studi, per completare nel più breve tempo possibile la copertura vaccinale degli Over 60. Per le prossime fasi vaccinali che coinvolgeranno le fasce di popolazione più giovani, verranno valutate in un prossimo incontro le modalità di distribuzione dei vaccini Pfizer e Moderna anche per i medici di famiglia aderenti.

Parlano i protagonisti

Soddisfatto l'assessore alla Sanità Luigi Icardi:

"E’ stata scritta una nuova e importante pagina di collaborazione con i medici di famiglia che produrrà un sostanziale rafforzamento della campagna vaccinale sul piano operativo delle inoculazioni e per la corretta informazione sui vaccini. Per uscire dall’emergenza abbiamo bisogno che tutti facciano la loro parte, il Piemonte ancora una volta sta dimostrando di saper fare sistema".

Stessa lunghezza d'onda per i rappresentanti della categoria dei medici di base Roberto Venesia, Mauro Grosso e Antonio Barillà:

"Dobbiamo fare squadra per il bene comune, la medicina generale, se messa nelle condizioni di operare, dimostra di poter fornire un sostanziale contributo alla campagna vaccinale, mettendo in gioco la propria credibilità e sostenendo la validità di tutti i vaccini. Continueremo a fare la nostra parte, invitando la popolazione a cogliere questa possibilità di uscire da questa pandemia con la vaccinazione".

I problemi del Piemonte

Il Piemonte, però, ha avuto notevoli problemi nel convincere i medici di base a diventare "vaccinatori". Appena un mese fa 150 dottori avevano scritto al governatore Alberto Cirio per rifiutarsi di inoculare dosi. Ancora un paio di settimane fa circa un medico su quattro in Piemonte non voleva vaccinare. Posizioni giustificate dai motivi più svariati, anche discutibili a volte come nel caso della dottoressa di Novara... Adesso pare che i càmici bianchi si siano ravveduti e questa notizia dell'accordo fra medici di base e Regione sembra andare nella giusta direzione. Fra l'altro, poter vaccinare negli ambulatori e negli studi sparsi sul territorio darebbe uno strappo incredibile ai numeri della campagna. Attualmente il Piemonte si attesta sulle 25.000 dosi giornaliere inoculate; il totale dei vaccinati con almeno una dose ammonta a 1.300.000 persone circa. Non è poco, ma con l'aiuto della medicina territoriale si potrebbe fare ancora di più. Va dunque salutato con favore questo accordo fra medici di base e Regione Piemonte per la vaccinazione negli ambulatori.

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