Abbraccio corale al piccolo Mattia, ricoverato a Torino per una rara forma di leucemia
Da un semplice mal di gola che non passa mai alla peggiore delle diagnosi: se tutti gli esami risulteranno a posto, il 23 sera tornerà a casa a Biella per restare fino a Natale
Mattia è un bambino biellese di soli 12 anni, al quale hanno recentemente diagnosticato un grave forma di leucemia. Attualmente è in cura al Regina Margherita di Torino.
L'inizio dell'incubo
La storia di Mattia l'ha raccontata la sua mamma, Maria Celardo, ai colleghi de La Provincia di Biella. Tutto inizia con un mal di gola che non passa mai. A questo poi si sono aggiunti forti mal di testa e alcune ghiandole ingrossate. A quel punto Mattia viene portato dal medico di famiglia che gli prescrive una cura antibiotica che però non dà i risultati sperati. A fine ottobre il piccolo viene portato al pronto soccorso di Biella dove dagli esami del sangue emergono valori che allertano i medici, da lì viene trasferito al Regina Margherita.
La diagnosi
A Torino arriva la diagnosi: leucemia plasmacellulare senza menzione di remissione.
"Un colpo al cuore, da un semplice mal di gola - racconta la mamma di Mattia - siamo passati a delle malattie di cui, sinceramente, non conoscevamo praticamente nulla. Purtroppo, però, abbiamo imparato in fretta anche perché Mattia ha una forma rara e molto aggressiva. Proprio per questo motivo ora mio figlio sta facendo i cicli di chemioterapia per i linfonodi e, in parallelo, stanno studiando la cura migliore per la leucemia così da prepararlo al trapianto. Mattia sta lottando su due fronti".
Il supporto del Regina Margherita a Mattia e la sua famiglia
Maria Ceraldo ringrazia con un nodo alla gola l'ospedale pediatrico Regina Margherita per il supporto dato alla sua famiglia in primis con la dotazione di un appartamento di appoggio dove lei e Mattia possono stare tra una chemio e l'altra e poi per il supporto psicologico che riceverà il fratello maggiore di Mattia in arrivo a Torino per qualche giorno. Il fratello di Mattia potrà infatti parlare con uno psicologo, un servizio importantissimo che viene messo a disposizione dall'ospedale per supportare le famiglie dei pazienti.
L'affetto, la cura più grande
Se avere il supporto di esperti è fondamentale, il calore delle persone è ancora più importante: Mattia è abbastanza grande per rendersi conto di quello che gli sta accadendo. Oltre al dolore fisico, si aggiungono ora la difficoltà a camminare e la perdita di capelli. Sapere quante persone si stiano mobilitando per lui è fondamentale.
E d'altra parte la risposta delle persone non è tardata: dai compagni di classe che gli stanno organizzando una sorpresa alla mobilitazione per la raccolta fondi che è partita dalla sua città. Tutto servirà per far capire a Mattia che la gente tiene a lui ed è amato. E poi ci sono i progetti per il futuro e i sogni come quello di andare a vedere il suo Napoli al San Paolo e, poi, in “pellegrinaggio” al tempio del suo idolo Maradona. Appena starà meglio la mamma lo porterà, per adesso, se tutti gli esami risulteranno a posto, il 23 sera tornerà a casa a Biella per restare fino a Natale.