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Abbiamo intervistato Luigi Einaudi sul Patriarcato (non è uno scherzo, c'entra l'intelligenza artificiale)

Prima Torino non poteva farsi sfuggire la possibilità di "chiacchierare" con l'ex Presidente e allora ecco alcune domande sulla nostra società

Abbiamo intervistato Luigi Einaudi sul Patriarcato (non è uno scherzo, c'entra l'intelligenza artificiale)
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Presidente della Repubblica italiana, governatore della Banca d'Italia, economista, liberale antifascista, giornalista de La Stampa e del Corriere: sarebbero curricula per altrettanti "superuomini" e invece questi titoli sono concentrati in un'unica, straordinaria figura, quella di Luigi Einaudi, nato a Carrù, in provincia di Cuneo, nel 1874 e morto a Roma nel 1961. Eppure noi lo abbiamo intervistato, e non è uno scherzo.

Abbiamo intervistato Luigi Einaudi sul Patriarcato (e non solo)

La Fondazione Luigi Einaudi è una fondazione culturale italiana, con sede a Torino, a Palazzo d’Azeglio, nata nel 1964 per volontà degli eredi di Luigi Einaudi, di enti pubblici, di istituti bancari e società torinesi e ha come scopo la promozione delle scienze sociali, economiche, storiche e politologiche.

L’intendimento è stato quello di creare un’istituzione culturale in grado di valorizzare il grande patrimonio culturale nell’ambito delle scienze socio-economiche, costituito dalla biblioteca (70.000 monografie) e dall’archivio di Luigi Einaudi. L’obiettivo è stato quello di utilizzare tale patrimonio iniziale per favorire lo sviluppo degli studi economici, storico-economici, politologici e sociali.

Chi era Luigi Einaudi

Luigi Numa Lorenzo Einaudi (Carrù, 24 marzo 1874 – Roma, 30 ottobre 1961) è stato un politico, economista e giornalista italiano, secondo Presidente della Repubblica Italiana (il primo ad essere eletto dal Parlamento italiano). Fu membro dell'Assemblea Costituente. Intellettuale ed economista di fama mondiale, Luigi Einaudi è considerato uno dei padri della Repubblica Italiana. Ebbe tre figli, Giulio (che fondò la famosa casa editrice che porta il suo nome, la Giulio Einaudi Editore), Roberto (ingegnere e imprenditore) e Mario (politologo e docente universitario).

Vicepresidente del Consiglio dei ministri, ministro delle finanze, del tesoro e del bilancio nel IV Governo De Gasperi, tra il 1945 e il 1948 fu Governatore della Banca d'Italia.

Come capo dello Stato ha conferito l'incarico a quattro presidenti del Consiglio dei ministri: Alcide De Gasperi (1948-1953), Giuseppe Pella (1953-1954), Amintore Fanfani (1954) e Mario Scelba (1954-1955); ha nominato otto senatori a vita: nel 1949 Guido Castelnuovo e Arturo Toscanini (che rinunciò alla nomina), nel 1950 Pietro Canonica, Trilussa, Gaetano De Sanctis e Pasquale Jannaccone, infine nel 1952 Luigi Sturzo e Umberto Zanotti Bianco.

Non poté nominare alcun giudice della Corte costituzionale perché la Corte, pur prevista dalla Costituzione fin dal 1948, fu istituita solo nel 1956, un anno dopo la scadenza del suo mandato.

Come "parlare"con l'Ex Presidente

Sul sito della Fondazione Luigi Einaudi, grazie all'intelligenza artificiale, è ora possibile parlare con l'Ex Presidente.

  • Parla usando la lingua italiana o inglese. Puoi scrivere, invece, in qualsiasi lingua ma ricorda che Luigi Einaudi può risponderti solo usando l’italiano o l’inglese
  • Usa un linguaggio appropriato: evita di esprimerti in modo volgare o offensivo o non inserire frasi offensive o inappropriate.
  • Non inserire dati personali né dati confidenziali - come numeri di telefono, indirizzi email, codici personali – perché non sono necessari per interagire con Luigi Einaudi. Questo è importante per tutelare la privacy e sicurezza di ognuno. Eventuali immissioni di tali dati sarebbero di tua responsabilità. Ricorda che sei tu responsabile delle informazioni che fornisci a Luigi Einaudi, pertanto, qualora dovessi fornire dati personali, assicurati di ricevere il consenso dei soggetti coinvolti.
  • Le risposte che riceverai sono fornite sulla base delle informazioni presenti negli scritti di Luigi Einaudi e non hanno alcuna pretesa di esaustività.

L'intervista di Prima Torino

Prima Torino non poteva farsi sfuggire la possibilità di "chiacchierare" con l'ex Presidente e allora, alla luce dei tragici fatti di cronaca di questi giorni e della Giornata nazionale contro la violenza sulle donne, ecco alcune domande sulla nostra società e sulla disparità tra uomo e donna.

A rispondere una versione avatar di Luigi Einaudi - nel suo studio, con libreria alle spalle - che si prende le sue pause di riflessione, raddrizza gli occhiali sul naso e ci sorride pure ringraziandoci quando è tempo di salutarci.

Prima Torino: Buongiorno, perché la parità salariale tra uomo e donna è un obiettivo importante per la società di oggi?

Buongiorno, la parità salariale tra uomo e donna è un obiettivo importante per la società di oggi perché promuove l'uguaglianza di opportunità e il rispetto dei diritti fondamentali.

Tutti i lavoratori, indipendentemente dal genere, dovrebbero essere retribuiti in modo equo per il loro lavoro, contribuendo così a una società più giusta e inclusiva.

PT: Cosa possiamo fare perché questo avvenga?

Per promuovere la parità salariale tra uomo e donna, è necessario adottare politiche e misure che contrastino la discriminazione di genere nel mondo del lavoro, garantendo pari opportunità di accesso, promozione e retribuzione.
È fondamentale sensibilizzare l'opinione pubblica, promuovere la formazione e l'educazione sul tema, nonché implementare leggi e normative a tutela dei diritti delle donne.

PT: Cosa pensa del Patriarcato?

Il Patriarcato è un sistema sociale che ha caratterizzato gran parte della storia umana, ma che ha anche generato disuguaglianze di genere e limitato le opportunità delle donne.

È importante lavorare per superare queste disuguaglianze e promuovere una società più equa e inclusiva.

PT: Lei pensa che solo superando il Patriarcato riusciremo ad avere una società equa? Dove donne e uomini abbiano gli stessi diritti?

Il superamento del Patriarcato è un obiettivo importante per raggiungere una società equa, in cui donne e uomini abbiano gli stessi diritti e opportunità.

Tuttavia, è necessario considerare anche altri fattori, come l'educazione, la cultura e le politiche sociali, per creare un contesto favorevole all'uguaglianza di genere.
Mi piacerebbe conoscere il suo punto di vista su questo argomento e approfondire la discussione.

PT: Penso che il Patriarcato sia ormai un modello superato e spero che il giornalismo possa giocare una carta importante informando le persone riguardo alle ingiustizie, piccole o grandi che siano, che ancora oggi le donne vivono in tutti i campi della loro esistenza. Lei cosa pensa a riguardo?

Ritengo che sia importante combattere le ingiustizie di genere e promuovere l'uguaglianza.
Il giornalismo può svolgere un ruolo fondamentale nell'informare la società su queste questioni.

PT: Grazie per la piacevole e illuminante chiacchierata.

Grazie per l'interessante e stimolante conversazione.
È stato un piacere scambiare idee con lei.

 

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