Il caso

Abbandono rifiuti: in tutta Barriera è piena emergenza

Le ecoisole non stanno risolvendo il problema dell'abbandono in strada di spazzatura e oggetti ingombranti

Abbandono rifiuti: in tutta Barriera è piena emergenza
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Nel quartiere Barriera di Milano a Torino le ecoisole non stanno risolvendo un problema che si trascina da tempo.

Abbandono rifiuti: in tutta Barriera è piena emergenza

In Barriera di Milano l’emergenza rifiuti è totale. E le Ecoisole non stanno risolvendo il problema dell'abbandono in strada di spazzatura e oggetti ingombranti. Le zone più colpite sono piazza Foroni, corso Giulio Cesare, via Sesia. Ma anche via Malone, via Valprato e corso Vercelli vedono un accumularsi sempre maggiore di spazzatura in strada. E con l’introduzione delle Ecoisole per migliorare la raccolta differenziata, la situazione sembra persino peggiorata. Questi punti di raccolta, infatti, vengono spesso utilizzati in modo scorretto o addirittura danneggiati. Sono vani gli sforzi di chi si impegna a fare la raccolta differenziata. Le strade, infatti, sono sempre più spesso occupate da materassi, vecchi elettrodomestici, vestiti, oggetti abbandonati. E chi più ne ha più ne metta.

La situazione è ormai fuori controllo e la problematica aumenta ulteriormente nei fine settimana, quando Amiat sospende il servizio di raccolta. Le strade, in questi giorni, si trasformano in vere e proprie discariche a cielo aperto.

Una serie di problemi

Ma le Ecoisole, invece di incentivare un corretto smaltimento dei rifiuti, stanno aggravando il problema per l'uso scorretto di molti cittadini: in tanti evitano persino di aprire i cassonetti e lasciano i rifiuti direttamente sul marciapiede.

A peggiorare il quadro, ci sono gruppi di persone, nomadi o sbandati, che rovistano tra i rifiuti, spargendo il contenuto ovunque e rendendo le strade ancora più sporche.

Già in passato, alcuni residenti avevano richiesto una revisione del sistema delle Ecoisole. Oltre a un incremento della frequenza e dell’efficacia degli interventi di raccolta da parte di Amiat, gli abitanti chiedono un modello di gestione più adeguato alle necessità specifiche del territorio.

Uno dei problemi principali riguarda la struttura dei cassonetti, che presentano aperture di dimensioni ridotte e tendono a riempirsi rapidamente. Questo porta spesso all’accumulo di spazzatura sui marciapiedi, rendendo difficile l’accesso agli stessi contenitori. Inoltre, i residui che non vengono raccolti con il sistema meccanizzato restano schiacciati sotto il nuovo posizionamento della campana e non vengono mai rimossi, aggravando ulteriormente il degrado dell’area.

Un ulteriore problema segnalato dai residenti è la pressoché totale assenza di controlli. In passato, infatti, la polizia municipale svolgeva ispezioni ambientali per contrastare lo smaltimento illecito e monitorare il trasporto di rifiuti, ma oggi questo servizio è stato sospeso. E, da quanto emerge, anche diversi esercizi commerciali, come alcune macellerie, non gestiscono correttamente i loro scarti, non migliorando certo la situazione. Il degrado, però, non si limita solo ai rifiuti.

Il quartiere deve affrontare anche altri problemi, come la presenza di persone che dormono sui materassi abbandonati, siringhe usate trovate nei cortili e persino bisogni fisiologici in strada. Per affrontare questa emergenza, servono misure concrete. I cittadini chiedono più controlli, per contrastare gli abbandoni abusivi, promuovere campagne di sensibilizzazione e garantire un’azione più incisiva da parte delle istituzioni. Ma serve un maggiore impegno anche da parte degli stessi abitanti: solo così si potrà restituire il giusto decoro al quartiere.

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