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A Torino entro il 2027 sarà pronto il nuovo canile sanitario in Strada Cuorgnè

Approvato il progetto da 3 milioni di euro per il nuovo polo veterinario: strutture moderne, maggiore capacità di accoglienza e un centro sanitario integrato

A Torino entro il 2027 sarà pronto il nuovo canile sanitario in Strada Cuorgnè

In Strada Cuorgnè nasce il nuovo canile di Torino. In periferia nord  sta per prendere forma un nuovo polo dedicato alla cura e alla gestione degli animali: la Giunta comunale ha approvato un progetto che prevede sia la costruzione di un nuovo canile sanitario sia la riqualificazione dell’attuale struttura del canile comunale.

A Torino entro il 2027 sarà pronto il nuovo canile sanitario

Il nuovo edificio sostituirà il vecchio canile sanitario di via Germagnano, ormai inadeguato e recentemente abbattuto. I lavori inizieranno l’anno prossimo e dovrebbero concludersi entro il 2027. L’intervento punta non solo ad aggiornare le strutture alle normative vigenti, ma anche a migliorarne l’efficienza energetica e a ridurre l’impatto ambientale, in linea con gli obiettivi europei per arrivare alla neutralità climatica entro il 2030.

La vicesindaca Michela Favaro ha spiegato come si tratti di un’operazione che combina innovazione, attenzione al risparmio energetico e tutela degli animali: «Sarà un passo importante per adeguare i servizi del territorio ai bisogni futuri».

Il progetto permetterà di rispondere meglio alle necessità sanitarie e gestionali degli animali.

L’assessore Francesco Tresso ha sottolineato come il nuovo complesso consentirà di ampliare la capacità di accoglienza del rifugio e di fornire spazi adeguati ai cani in attesa di adozione:

»Un progetto importante, sviluppato tenendo conto delle esigenze di comfort degli animali custoditi in attesa dell’adozione e che risponde al problema del sovraffollamento della struttura».

Il nuovo canile sorgerà su un terreno adiacente alla struttura esistente, così da concentrare nello stesso luogo il rifugio e il centro sanitario. Il centro accoglierà gli animali appena recuperati sul territorio per le prime cure, l’identificazione, la sterilizzazione e le visite veterinarie.

I cani senza microchip trascorreranno un breve periodo di quarantena nei box sanitari prima di essere trasferiti nel rifugio in ottica adozione. Il progetto – da 3 milioni di euro, con fondi europei – prevede un edificio principale con uffici, sale visite, spazi di servizio e locali dedicati a cani e gatti in base alle esigenze cliniche, oltre a un padiglione con box sanitari per gli animali sotto trattamento medico.

L’intero complesso sarà organizzato come un ospedale veterinario, con tre corpi di fabbrica, di cui due dedicati alle attività sanitarie, comprensive di sale operatorie e aree di degenza.