A Nichelino sta sorgendo il nuovo quartiere Fuksas: nel progetto sono previsti tre grattacieli da 20 piani
La prima pietra è stata messa il 30 gennaio 2019
Nel lontano gennaio 2019, sono partiti i lavori di costruzione del nuovo cosiddetto "quartiere Fuksas" di Nichelino. La prima pietra è stata messa ufficialmente il 30 gennaio (2019), in occasione dell'apertura del cantiere che ha permesso la costruzione di quella che è oggi la Rsa Debouché, realizzata nei campi "verdi" che erano presenti intorno all'asl di via Debouché.
Nella seconda metà di dicembre dello stesso anno, poco prima dell'onda del Covid-19 sono, invece, partiti i lavori della costruzione del complesso di social housing (case a metà tra l'edilizia popolare e privato) proprio di fronte alla rsa, sempre sui terreni agricoli "vergini" che prima erano verdi grazie alle piante di pannocchie.
Il progetto Fuksas
Il "piano particolareggiato" (ha una superficie di circa 150'000mq, con una capacità edificatoria di circa 50'000mq), approvato dal Consiglio comunale di Nichelino nel 2004, che porta la firma del noto archistar Massimilliano Fuksas, oltre alla rsa e il social housing già realizzati, prevede anche: nuove strade, parcheggi auto, edifici di varie grandezze e persino ben tre grattacieli da 20 piani ciascuno. Il numero di abitanti complessivi che verranno ospitati nei vari alloggi, saranno circa 600.
Consumo di suolo
Il nuovo complesso residenziale, definito anche come "quartiere cerniera" tra il "quartiere Castello" e "Boschetto", di fatto sta consumando suolo naturale. Ne verrà consumato ancora tanto altro, in quanto il progetto non è stato completato. Tempo fa, sui social c'era già chi sottolineava che, con la realizzazione di tutti gli edifici previsti, sarà coperta la visuale sulle Alpi e in particolare sul Monviso, che oggi è ancora possibile ammirare da via Debouchè.
Dunque, con questa operazione edilizia, l'indice di suolo consumato sul territorio nichelinese, come detto, crescerà ancora confermando il trend degli ultimi anni che vede Nichelino tra i primi posti per nuove urbanizzazioni della provincia di Torino.
Cosa comporta il consumo di suolo?
L'espansione urbana comporta consumo di suolo. Quest'ultimo è una risorsa preziosa, non rinnovabile che oggi più che mai è un bene da preservare e tutelare. La cementificazione, tra le altre cose, contribuisce a creare nuove isole di calore (pensiamo ai parcheggi non alberati o alle strade in pieno sole) e far diventare quindi sempre più calde le città.
L'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) fa sapere tramite il suo sito:
"Le aree perse degli ultimi sette anni garantivano in precedenza la fornitura di 3 milioni e 700mila quintali di prodotti agricoli e 25mila quintali di prodotti legnosi, lo stoccaggio di due milioni di tonnellate di carbonio, l’infiltrazione di oltre 300 milioni di metri cubi di acqua di pioggia".