80 anni fa la strage dei partigiani a Pian del Lot: morirono in 27 per vendicare un caporale tedesco
A 80 anni dalla strage, il 3 aprile 2024 si è svolta una commemorazione alla presenza di autorità civili e militari, delegazioni delle associazioni d’arma e della Resistenza ed esponenti religiosi
Erano figli, padri, fratelli e zii: il più "anziano" aveva 33 anni, il più giovane solo 18. Il 2 aprile 1944 furono fucilati ventisette giovani, prelevati dalle carceri Nuove di Torino, dove si trovavano in reclusione come prigionieri politici. La loro vita fu sacrificata per vendicare Walter Wohlfahrt, caporale tedesco colpito a morte sul ponte Umberto da un gruppo GAP di Torino.
L'eccidio di Pian del Lot è sicuramente la più sanguinosa rappresaglia compiuta dai nazisti sul territorio cittadino. Legati per le mani quattro a quattro, vennero trascinati sull’orlo di una fossa scavata da altri prigionieri per essere uccisi a colpi di mitragliatrice. Quando li seppellirono, diversi di loro non erano ancora morti.
La commemorazione
Ottant’anni dopo, la strage del Pian del Lot, località tra San Vito e il Colle della Maddalena a Torino, il 3 aprile 2024 è stata ricordata alla presenza di autorità civili e militari, delegazioni delle associazioni d’arma e della Resistenza, esponenti religiosi.
Un picchetto d’onore delle Forze Armate è stato affiancato da due scolaresche accompagnate dalle loro insegnanti, mentre intorno alla stele eretta nel 1946 in ricordo dei ventisette martiri si sono raggruppate le famiglie che con commozione hanno ricordato i loro parenti.
Tra questi Anna Maria Mascia figlia di Quirico Mascia, quando il padre scomparve aveva solo 7 anni, la sorella tredici mesi. Mentre Luigi Parussa trattiene a stento la commozione pensando ad uno zio appena diciottenne che il giorno dell'eccidio stava cercando un regalo per la mamma.
Nel corso della cerimonia, che ha visto la deposizione di una corona di alloro da parte della Città, dopo le preghiere cattolica ed ebraica sono intervenuti il vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle, la vicepresidente della Comunità ebraica Anna Segre e Aldo Gastaldi, a nome dei familiari dei ventisette fucilati.