Variante Linea 12 Torino, M5S: "Da chi ha progettato soluzioni a chi ora impone ricatti"
L’aumento della spesa ha fatto segnare il +25% (53 milioni), che al momento non ci sono

L'idea del nuovo tracciato della linea 12 a Torino, non piace al Movimento 5 Stelle che aveva ideato la giunta Appendino per migliorare il trasporto pubblico locale e per collegare quindi l’area dell’Allianz Stadium alla zona ospedali in piazza Carducci.
Cambio percorso per far fronte ai rincari
L’aumento della spesa ha fatto segnare il +25% (53 milioni), che al momento non ci sono sul piatto per fare l'opera nel suo complesso, così come pensata dalla giunta Appendino. InfraTo ha chiesto un cambio del percorso e l'eliminazione delle opere sotterranee per perciò far fronte ai rincari.
Una decisione che, come detto, non piace al Movimento 5 Stelle che in una nota hanno fatto sapere:
"Come Movimento 5 Stelle, denunciamo con forza il metodo con cui l’attuale Governo e l’Amministrazione cittadina stanno gestendo la variante alla Linea 12 del trasporto pubblico.
Abbiamo lavorato per anni per lasciare in eredità progetti strutturati, condivisi con il territorio, sostenibili e pronti per partire. La Linea 12 è uno di questi: un’opera fondamentale per la mobilità di Torino nord, pensata per ridurre l’inquinamento e migliorare l’accessibilità.
Oggi invece assistiamo a un copione purtroppo noto: si tagliano fondi o si dirottano altrove, si presentano modifiche all’ultimo minuto e si pongono le amministrazioni locali di fronte a un aut-aut: o accettate le nostre varianti, oppure l’opera non si fa. È un ricatto inaccettabile, un gioco politico sulla pelle dei cittadini.
A rendere il tutto ancora più grave, il Presidente della Circoscrizione 5, Alfredo Correnti, ha dichiarato di non aver firmato – né condiviso – la lettera con cui l’Assessorato comunale chiedeva al Governo maggiori fondi per completare l’opera. Una scelta inspiegabile, che dimostra come chi dovrebbe rappresentare il territorio preferisce fare gli interessi del partito. È un fatto grave, perché in un momento in cui servirebbe compattezza e determinazione per difendere i diritti di un’intera comunità, si sceglie il silenzio o peggio ancora il sabotaggio politico.
Ci opponiamo a questa logica opaca e verticista, che tradisce il lavoro fatto e mette a rischio interventi strategici per la città. Continueremo a batterci per un modello di governo trasparente, partecipato e fondato sulla responsabilità verso il territorio.
Torino non ha bisogno di propaganda, ma di coerenza e rispetto per i suoi progetti e per chi li ha portato a casa. Come movimento faremo un’interrogazione in parlamento, in comune e in circoscrizione su questo tema".