PIEMONTE

Torino, grande successo per il Bike Pride. I ciclisti: “Servono più piste ciclabili”

Durata la pedalata sono stati esposti cartelli come "Più bici meno inquinamento"; "Una città a misura conviene a tutti"

Torino, grande successo per il Bike Pride. I ciclisti: “Servono più piste ciclabili”

Grande successo nella giornata di ieri, domenica 19 ottobre 2025, per il Bike Pride Torino, la manifestazione che si svolge una volta l’anno e ha come obiettivo quello di promuovere una visione di città più a misura di bicicletta e di persona.

I ciclisti urbani: “Torino deve puntare di più sulla bicicletta”

La parata, partita dal Parco Colonetti a Mirafiori, che ha visto la partecipazione di grandi e piccini, ha attraversato diversi quartieri della città capoluogo. Durata la pedalata sono stati esposti cartelli come “Più bici meno inquinamento”.

“Torino è una città inquinata, trafficata e rumorosa. – spiegano alcuni ciclisti – Occorre un cambio di rotta, investire di più sulle piste ciclabili, scuole car free, aree pedonali, sul trasporto pubblico locale. Una città a misura di persona è una città più vivibile e sicura per tutti!”.

Francesco Lauria, consigliere (M5S) Circoscrizione 7:

“Ho partecipato al Bike Pride di Torino per ribadire che la nostra città deve diventare davvero a misura di mobilità sostenibile, dove spostarsi in bicicletta, in monopattino o con altri mezzi leggeri non sia una scelta rischiosa ma un diritto garantito. Occorrono politiche green concrete, con piste ciclabili sicure e continue, marciapiedi accessibili, illuminazione adeguata e una rete di servizi che incoraggi a lasciare l’auto a casa.

La mobilità sostenibile è la risposta più efficace per ridurre l’inquinamento, migliorare la qualità dell’aria e rendere Torino una città più vivibile. Ecco perché non si possono accettare politiche come Ospedale alla Pellerina e Cittadella dello sport al Meisino, che portano solo cemento e consumo di suolo, quando invece servono investimenti per chi sceglie di muoversi in modo ecologico e rispettoso dell’ambiente”.

Foto copertina: Ottavio Currà