PIEMONTE

Torino, ambientalisti sul piede di guerra contro il taglio di alberi nel Parco Artiglieri da montagna

Il comitato Essenon - Torino: "Continueremo a difendere il Parco Artiglieri dalla malagestione!"

Torino, ambientalisti sul piede di guerra contro il taglio di alberi nel Parco Artiglieri da montagna

C’è rabbia e indignazione per l’abbattimento, nella giornata di mercoledì 26 novembre 2025, di 10 alberi d’alto fusto (ippocastani e bagolari principalmente), nel Parco Artiglieri da Montagna, situato in corso Ferrucci angolo corso Vittorio Emanuele, nella circoscrizione 3, a Torino.

Ambientalisti sul piede di guerra

Da tempo il parco è al centro di una battaglia da parte di semplici cittadini e ambientalisti contro il progetto di alcuni privati e del Comune che prevede la cancellazione del parco per lasciare spazio ad un supermercato di grandi dimensioni, insieme alla riqualificazione di altre aree vicine per permettere la costruzione di un centro congressi.

Una scelta politica e urbanistica che, come detto, ha fatto storcere il naso in passato a molte persone da sempre impegnate contro il consumo di suolo e per una città più verde, meno inquinata, più a misura di persona.

Il suono delle motoseghe, mercoledì mattina, ha allertato tanti semplici cittadini che in forma del tutto pacifica, si sono riversati sul posto per capire la situazione.

“Continuare a tagliare alberi in una delle città più inquinante è la scelta più sbagliata che si possa fare. Torino ha bisogno di tanti nuovi alberi per migliorare la qualità dell’aria, la vivibilità dei quartieri e ridurre le isole di calore. Invece continuiamo a sentire motoseghe accese ovunque, anche in altre città.

La crisi climatica, ricordo, impone scelte diverse rispetto al passato, in primis la tutela delle aree verdi e degli alberi” – fa sapere un ambientalista

L’intervento delle forze dell’ordine

Nel giro di pochi minuti si sono poi aggiunti anche la Digos, Polizia Municipale e Polizia di Stato per “scortare la ditta” e permettere la conclusione dei lavori da parte della ditta incaricata.

Il Comitato Essenon- Torino che si batte contro la cementificazione del parco ha fatto sapere sui social:

“Questo pomeriggio è stato impedito che i lavoratori che questa mattina hanno tagliato dieci alberi al Parco Artiglieri da Montagna andassero via senza dare spiegazioni. Alle 9.00 di questa mattina in estrema sordina hanno iniziato a tagliare alcuni alberi del Parco, cercando di passare inosservati, ma così non è stato!

Siamo state ore al parco chiedendo di farci parlare con il responsabile di questi tagli, ma né la Digos, né la polizia municipale, né il commissariato di San Donato, accorsi “celermente” non appena un po’ di persone sono iniziate ad arrivare al Parco, hanno dato risposte, se non chiamare anche la celere arrivata sul finale. Sapevamo che era previsto un intervento per cui avevamo chiesto di poter controllare le VTA (la valutazione che attesta la salute dell’albero), considerata la gestione degli alberi in questa città. Le VTA ci sono arrivate appena ieri sera e già stamattina sono partiti i tagli senza alcun preavviso.

Neanche il tempo di leggerle! Ma non solo! Negli scorsi mesi ci era stato anche detto che avremmo potuto fare un sopralluogo con un tecnico del verde, solo parole come sempre nessuna sostanza. Riempiono le campagne elettorali di partecipazione, ma come è sempre le risposte che ci danno sono queste. Sappiate che continueremo a difendere il Parco Artiglieri anche dalla vostra malagestione!”

L’importanza degli alberi nelle città

Gli alberi spesso vengono visti come semplici arredi urbani ma in realtà sono esseri viventi che quotidianamente molteplici benefici ambientali ed ecologici come l’ossigeno, assorbimento della Co2, lo sviluppo e la conservazione della biodiversità.

“Una stima approssimativa comune è di circa 25 kg di CO2 all’anno.In condizioni ideali, alcuni alberi possono assorbire più di 100 kg all’anno.Su un arco di vita di 100 anni, un albero potrebbe accumulare circa 2,5 tonnellate di CO2”.

Cresce il consumo di suolo in Piemonte

Secondo gli ultimi dati disponibili, tra il 2023 e il 2024, il Piemonte ha consumato altri 503 ettari di suolo, portando l’area artificiale totale a 171.136 ettari, pari al 6,74% del territorio regionale.

Arpa Piemonte:

“Per dare un’idea del consumo di suolo del 2024, è come se ogni giorno fosse stata trasformata in area artificiale una superficie equivalente a 2 campi da calcio, corrispondente a quasi 600 m2 all’ora. In termini assoluti, il valore del 2024 attesta il Piemonte all’ottavo posto a livello nazionale, dopo Emilia-Romagna, Puglia, Sicilia, Lombardia, Lazio, Sardegna, Veneto; in termini di aumento percentuale rispetto alla superficie artificiale dell’anno precedente, con il valore dello 0,29 % il Piemonte si attesta al primo posto nel Nord-Ovest e al quarto in Nord Italia ma sotto la media nazionale pari a 0,36%.

Il Piemonte si conferma quindi tra le regioni italiane in cui, in termini di nuovi consumi, il fenomeno continua ad essere marcato, con valori peraltro disallineati rispetto alle dinamiche demografiche. Questo disaccoppiamento risulta evidente se rapportiamo i nuovi consumi di quest’anno con il saldo dei residenti del medesimo periodo, valutando così il grado di efficienza dei consumi: quest’anno il valore fortemente positivo dell’indicatore consumo marginale di suolo (18 500 m2/ab.) deriva da un modesto saldo positivo della popolazione piemontese indicando che, per ogni abitante in più in Piemonte, negli ultimi dodici mesi si sono consumati quasi due ettari di suolo. Tale valore conferma un quadro di scarsa sostenibilità di un fenomeno che, a fronte di una crescita demografica non significativa, non sembra accennare a rallentare in maniera adeguata rispetto agli obiettivi di azzeramento definiti a livello globale, europeo e nazionale.

Il processo di consumo di suolo continua a seguire l’espansione delle aree urbanizzate, dalle aree dense della conurbazione di Torino e cintura alle periferie dei capoluoghi di provincia e dei centri contigui in cui prosegue l’espansione di alcuni centri logistici. Al processo di consumo contribuisce quest’anno in maniera rilevante, ancor più dello scorso anno, l’installazione di campi fotovoltaici a terra, con oltre 160 ettari (circa il 30 % del consumo totale) concentrati soprattutto nel vercellese (oltre 80 ettari) e in seconda battuta alessandrino, cuneese, torinese e biellese. A ciò si sovrappone un fenomeno meno evidente in quanto più distribuito sul territorio, che potremmo definire endemico, ma nel complesso consistente, con opere di piccola o media estensione che interessano un po’ ovunque i piccoli centri urbani, i territori collinari e gli assi vallivi montani”.