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Un casino col ricatto della droga: universitarie, lavoratrici e madri prigioniere nella "casa del Crack"

Assolti due uomini inizialmente accusati di far parte della "rete"del trans che gestiva la casa di appuntamenti nel quartiere Aurora

Un casino col ricatto della droga: universitarie, lavoratrici e madri prigioniere nella "casa del Crack"
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C'è chi nel palazzo di mattoni di via Urbino 33 a Torino (quartiere Aurora) è rimasta per giorni interi, senza mai vedere la luce del sole, come una schiava, incontrando decine e decine di uomini e senza mai vedere un soldo.

Il "business" di Monique

Ma il giro d'altra parte funzionava proprio così: le donne, di varia età ed estrazione sociale, erano accomunate dalla tossicodipendenza e per una dose di crack (e solo per quello) erano disponibili a qualsiasi richiesta.

A muovere le fila, Monique, transgender di 53 anni, anche lei dipendente dal crack, che gestiva il "giro": pusher, clienti e dosi per prestazioni.

Un business durato anni e che neanche il Covid ha messo in crisi.

Dall'universitaria alla madre di famiglia

Succede però che una studentessa di psicologia finita a prostituirsi in via Urbino, proprio durante la pandemia, nel 2021, trova la forza, nonostante la sua dipendenza dalla droga, di andare dai carabinieri di Settimo.

E' l'inizio di un'indagine durata settimane con appostamenti ed intercettazioni che effettivamente rilevano un interminabile via vai, a tutte le ore del giorno e della notte, di clienti e spacciatori.

Secondo gli inquirenti erano almeno una decina le donne - ragazze giovanissime, lavoratrici e madri di famiglia -  coinvolte nel giro di Monique. La trans, essendo a sua volta dipendente dal crack, sapeva come fare leva sulle ragazze, senza mai porre limiti alle richieste dei clienti.

Che fine ha fatto la rete di Monique

Se per la transessuale, lo scorso aprile è arrivata una condannata in abbreviato a due anni e otto mesi di reclusione e tremila euro di multa per sfruttamento della prostituzione. Due spacciatori che si occupavano dei rifornimenti di crack hanno invece patteggiato pene superiori a un anno.

Il dibattimento si è chiuso martedì, 5 marzo 2024, con l’assoluzione di due uomini, inizialmente accusati di essere complici di Monique nella gestione della casa e di tutto il giro di droga e prostituzione.

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