TORINO SUD

A processo Carla Stagno, la Santona' che prometteva guarigioni con il dna

Le accuse per lei e per altri sono di associazione a delinquere finalizzata all'esercizio abusivo della professione medica, violenza privata e truffa "ai danni di malcapitati

A processo Carla Stagno, la Santona' che prometteva guarigioni con il dna
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Nella giornata di mercoledì 17 gennaio 2024, in tribunale a Torino, si è svolta un'altra seduta del processo per le attività della cosiddetta "santona di Moncalieri", Carla Stagno, 54 anni, che si proponeva nei confronti delle persone, come guaritrice di ogni malattia senza l'utilizzo di farmaci, sostenendo di avere sviluppato delle "connessioni con le stelle".

La denuncia, l'individuazione e le accuse

L’inchiesta è nata dopo la denuncia presentata alla polizia postale, da una vittima ed è coordinata dal pubblico ministero Barbara Badellino. La donna era stata individuata e denunciata nell'ormai lontano, giovedì 27 maggio 2021.

Le accuse sono di associazione a delinquere finalizzata all'esercizio abusivo della professione medica, violenza privata e truffa "ai danni delle persone.

Carla detta "Marie Curie"

La santona si faceva chiamare Marie. Più volte ha sottolineato di essere la reincarnazione di Marie Curie e sosteneva di essere in grado di modificare il Dna per garantire la guarigione. Non solo invitava i suoi pazienti ad interrompere cure molto importanti.

Le comunicazioni via WhatsApp

Da quanto emerso, la 52enne chiedeva due comunicazioni al giorno (valori della pressione del sangue e la frequenza cardiaca) via WhatsApp. Dopodiché lì rielaborava e prescriveva di ridurre l'uso dei medicinali o, come detto, interrompere le cure.

Le minacce

Le vittime (circa 300 persone) hanno raccontato agli inquirenti di minacce di ritorsioni ricevute della donna. Fra le imputazioni mosse dalla Procura anche la morte di una 46enne deceduta per un tumore nel 2020, che era in cura al centro di Candiolo (reato contemplato dall’articolo 586 del codice penale). Quest'ultima, dopo essere entrata in contatto con la 52enne, aveva deciso di non fare più la chemioterapia.

Il sequestro di beni e il rinvio a giudizio

Durante le indagini, le forze dell'ordine avevano, tra le altre cose, effettuato un maxi sequestro (di computer, cellulari e hard disk) nella casa della donna, una villetta con sette stanze, piscina e palestra sulla collina di Moncalieri e nella sede del gruppo, in zona Santa Rita, a Torino.

Nel maggio del 2022 la pm Barbara Badellino aveva chiesto il rinvio a giudizio anche per altre persone, come il tesoriere di "Uni Sons" (nome del gruppo) che vantava ben 300 seguaci reclutati tramite i social (Facebook, Telegram, WhatsApp), che aveva il compito di prendere il denaro necessario per tenere in piedi la setta, una persona specializzata in fisioterapia (di 39 anni)e una oss che lavorava presso il Cto del capoluogo.

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