Business culinario: preparava squisite pietanze africane e veniva ripagata con il frutto di rapine e furti
Durante la perquisizione, al posto delle droghe, la polizia ha trovato pentole di tutti i tipi e grandi quantità di cibo.
Lo scorso giovedì mattina la polizia è intervenuta in un'abitazione in via Maria Ausiliatrice dove si sospettava un'attività di spaccio di stupefacenti.
Lo strano ritrovamento
Ma durante la perquisizione il personale del Commissariato San Secondo, al posto delle droghe, trova pentole di tutti i tipi e grandi quantità di cibo tutti di proprietà dell'inquilina, una donna senegalese di 61 anni. In un’altra stanza, invece, gli agenti trovano 9 telefoni cellulari e un tablet di dubbia provenienza, per un valore complessivo di 2.200 euro.
Il business culinario
Un "pagamento in natura" che la donna riceveva in cambio delle sue pietanze africane evidentemente molto gradite dai connazionali disposti a pagare oltre che con denaro anche con i frutti di furti e rapine o di scambi avvenuti con i tossicodipendenti. La donna è stata denunciata per ricettazione. Da accertamenti, i poliziotti sono poi risaliti alla proprietaria di uno dei cellulari, una donna alla quale due settimane fa ignoti avevano appunto rubato il telefono a bordo di un mezzo pubblico. Tutti gli altri dispositivi sono risultati privi di qualsiasi dato nella memoria, dunque “rivisitati” ai fini poi di una successiva ricettazione.
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