Stellantis, Cirio: "Solo il 20% degli incentivi messi per sostenere il mercato dell’auto viene usato per acquistare auto italiane"
Il ministro Urso: "Bisogna invertire la progressiva contrazione dei volumi produttivi in Italia"
La questione Stellantis continua a far discutere il mondo della società civile e quello della politica. Nella giornata di ieri, 6 dicembre 2023, si è tenuto un tavolo a Roma, presso il Ministero dello Sviluppo Economico per discutere del futuro dell'automotive in Italia.
Chi ha partecipato al tavolo
All’incontro, presieduto dal ministro Adolfo Urso, erano presenti il sottosegretario Fausta Bergamotto, una delegazione di Stellantis guidata da Davide Mele, Responsabile Corporate Affairs Italia, le rappresentanze delle Regioni sede di stabilimenti dell'azienda, delle organizzazioni sindacali e di ANFIA. Per le Regioni erano al tavolo i presidenti del Piemonte e dell’Abruzzo, Alberto Cirio e Marco Marsilio, il vicepresidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli, gli assessori regionali della Basilicata, Michele Casino, della Campania, Antonio Marchiello, e dell’Emilia Romagna, Vincenzo Colla, e i tecnici della Regione Molise. Presenti inoltre, per le organizzazioni sindacali, i segretari generali di Fiom-CGIL, Michele De Palma, Fim-Cisl, Ferdinando Uliano, UILM, Rocco Palombella, UGL-Metalmeccanici, Giovanni Antonio Spera, e FISMIC, Roberto Di Maulo. Erano infine al tavolo per ANFIA il Presidente Roberto Vavassori e il direttore generale Gianmarco Giorda.
Il ministro Urso, nel suo intervento in apertura dei lavori, ha sottolineato l’importanza di invertire la progressiva contrazione dei volumi produttivi in Italia, dove l’anno scorso sono state prodotte appena 450mila autovetture a fronte di un milione e 400mila immatricolazioni, con l’obiettivo di raggiungere con Stellantis almeno 1 milione di veicoli prodotti nel nostro Paese. Ha poi affrontato il tema degli strumenti incentivanti, che in un prossimo futuro dovranno stimolare l’acquisto di auto effettivamente prodotte in Italia o potranno essere ripensati per accompagnare nella transizione verde la filiera della componentistica e tutto l’indotto, o comunque promuovendo l’insediamento di altre case produttive nel nostro Paese.
Le parole di Cirio
“Solo il 20% degli incentivi messi in campo per sostenere il mercato dell’auto viene usato per acquistare auto italiane ed è inaccettabile visto che sono soldi dei cittadini italiani. L’unica soluzione è quindi aumentare le auto che Stellantis produce in Italia, a partire da quelle prodotte nello stabilimento di Mirafiori che, anni fa produceva il totale delle auto che vengono fatte oggi in Italia e invece oggi raggiunge appena i 100 mila veicoli” .
“Stellantis ha la grande responsabilità di dare continuità a una storia secolare legata all'auto. Dobbiamo dare certezze alla nostra filiera che chiede chiarezza sull'impegno del gruppo in Piemonte. Confidiamo che il lavoro sinergico tra le Regioni, il ministro Urso e Stellantis possa portare ad aumentare la produzione di auto in Italia e in Piemonte”.
"Purtroppo per Mirafiori non ci sono novità su nuove produzioni. Questo significa che la cassa integrazione continuerà e il futuro si prospetta sempre più a tinte fosche. Dopo questo nulla di fatto e le condivisibili dichiarazioni del vescovo di Torino sulla situazione cittadina, pensiamo sia davvero giunto il momento di mettere in atto una speciale commissione con le organizzazioni sindacali e le imprese, insieme alle istituzioni locali, che abbia il compito di individuare soluzioni per il rilancio economico della nostra città, continuando a chiedere a Stellantis precisi impegni per il territorio. Pensiamo anche che sia necessario ricercare nuovi produttori di autoveicoli che se venissero a Torino troverebbero tutte le condizioni favorevoli per fare un buon business".