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Perché la nomina del direttore del Museo Egizio di Torino fa litigare la politica

Le prime divergenze con Greco risalirebbero al 2018 quando Giorgia Meloni protestò contro il biglietto gratis alle coppie di lingua araba

Perché la nomina del direttore del Museo Egizio di Torino fa litigare la politica
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Nell'anno in cui diversi direttori musei sono arrivati a fine mandato e aspettano di essere sostituiti (a giugno infatti il Ministero della Cultura ha indetto una selezione pubblica per il conferimento dell’incarico di direttore a diversi musei italiani, tra cui la Pinacoteca di Brera, il Museo e Real Bosco di Capodimonte, le Gallerie degli Uffizi e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea) ma anche nell’anno del cosiddetto Spoil system (la possibilità da parte del governo Meloni di cambiare alcuni funzionari pubblici, sostituendoli con persone di fiducia o comunque con cui c’è più sintonia dal punto di vista politico), l’assessore regionale FdI al welfare, Maurizio Marrone, fa sapere che se fosse per lui, anche il Direttore del Museo Egizio di Torino dovrebbe essere sostituito.

Le dichiarazioni di Maurizio Marrone

La dichiarazione è in un'intervista al Corriere della Sera dove Marrone ha ribadito che, a suo avviso, Christian Greco non andrebbe confermato alla guida del museo perché "seppur  bravo dal punto di vista manageriale, altri farebbero meglio di lui".

Quello che dovrebbe essere "solo" un punto di vista personale, solleva un vecchio attrito.

La polemica iniziata nel 2018

Ma perché una seconda nomina dell'attuale Direttore non dovrebbe piacere alla destra? Le prime divergenze con Greco risalirebbero al 2018 quando Giorgia Meloni protestò contro il biglietto gratis alle coppie di lingua araba.

La campagna lanciata con cartelloni apparsi sui bus cittadini, definita dal Direttore del Museo Egizio come un mezzo per condividere il prezioso patrimonio del museo con le genti del paese d'origine di quel patrimonio, era stata definita dalla Meloni come "aberrante".

Sono passati diversi anni, ma quella che per Christian Greco era stata una mossa di marketing culturale con l'obiettivo di accrescere le visite al museo, è tutt'oggi avvertita come un'iniziativa ideologica e anti-italiana che può piacere solo alla sinistra  che come era avvenuto nel 2018 sta scendendo in campo per commentare le parole di Marrone.

 

La fiducia e il grazie del Consiglio di Amministrazione dell'Egizio

Intanto il Consiglio di Amministrazione dell’Egizio si è schierato unanime con Greco pubblicando la seguente nota che mette fine a qualsiasi diatriba:

Grazie al suo operato il nostro museo è diventato un’eccellenza mondiale, con due importanti operazioni di trasformazione strutturale, oltre 90 collaborazioni con i maggiori atenei e istituzioni museali al mondo, attività di formazione e ricerca ai massimi livelli, sostenibilità ambientale e finanziaria, oltre a politiche di inclusione e importanti ricadute economiche per l’area cittadina e non solo.

Ricordando che, in base all’articolo 9 del nostro statuto, la nomina e revoca del direttore spetta esclusivamente al consiglio di amministrazione, rinnoviamo a Christian Greco la nostra totale fiducia e il più sentito ringraziamento per il suo straordinario lavoro.

Mentre Christian Greco stesso ha ribadito la volontà di svolgere al meglio il suo mestiere lontano dalle polemiche e dalla politica.

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