Torino celebra San Giovanni: in 60mila in piazza per lo spettacolo dei fuochi
Immancabile anche la tradizione del Farò: il toro è caduto dalla parte giusta
Torinesi e turisti: tutti con naso all'insù, nella serata di ieri - sabato 24 giugno 2023 - per il tradizionale spettacolo pirotecnico che chiude i festeggiamenti per il Patrono di Torino, San Giovanni. Piazza Vittorio registra il sold out: capienza massima - come spiegato da sindaco Stefano Lo Russo - 61mila persone: tutto esaurito.
Torino: lo spettacolo dei fuochi per San Giovanni
"Il meraviglioso spettacolo dei fuochi in Piazza Vittorio è stata una bellissima conclusione dei festeggiamenti di San Giovanni. Una serata davvero splendida: tantissime famiglie, bambini, bambine e giovani che hanno potuto ammirare i fuochi in totale sicurezza. Un pensiero particolare va a tutte le persone che hanno lavorato per rendere possibile lo spettacolo di questa sera: grazie davvero a tutte e a tutti", così il primo cittadino di Torino.
Tanti gli eventi in calendario in città per il fine settimana di festa: nella serata di venerdì si è tenuta la tradizionale accensione del farò:
"Anche in questa vigilia di San Giovanni rinnoviamo le tradizioni: la bellezza della festa del Santo patrono è proprio quella di coniugare l'attenzione per le nostre radici ad uno sguardo verso il futuro. Il corteo che ha sfilato per le strade della città era formato da tantissimi gruppi e associazioni, e tantissime erano le persone scese per strada e arrivate in Piazza Castello per assistere all'accensione del farò. Il toro del farò è caduto verso Porta Nuova: secondo la tradizione è la parte giusta, e quello che ci aspetta è un anno di prosperità e crescita. Lo auguriamo alla nostra Torino, e vedere tantissime persone in piazza questa sera, a festeggiare la vigilia di San Giovanni, ci fa davvero guardare con fiducia non solo al prossimo anno, ma al futuro."
Una tradizione antichissima: per il Farò, alla vigilia del 24 giugno, veniva preparato nella piazza centrale una enorme catasta piramidale di legna a cui il figlio più giovane del principe regnante doveva dare fuoco creando un grande falò intorno al quale gli abitanti si lasciavano andare in vivaci e sfrenate danze. La notte del 23 giugno veniva celebrata così: cantando, danzando in cerchio intorno al fuoco e recitando preghiere in onore di San Giovanni.