Ospedale Mauriziano, intervento di ablazione della fibrillazione atriale senza raggi X
Il decorso dell’intervento è stato regolare ed il paziente è stato dimesso dopo soli due giorni asintomatico e senza complicazioni
Per la prima volta al mondo è stato eseguito un intervento di ablazione della fibrillazione atriale senza raggi X e senza monitorizzazione ecografica, presso l'ospedale Mauriziano di Torino. Nei giorni scorsi, presso la Cardiologia dell’ospedale Mauriziano di Torino (diretta dal dottor Giuseppe Musumeci), è stato eseguito dal dottor Stefano Grossi un intervento di ablazione della fibrillazione atriale con la completa abolizione della esposizione del paziente ai raggi X, mediante una tecnica innovativa messa in atto per la prima volta al mondo.
I rischi dei raggi X
E’ noto che l’esposizione ai raggi X può essere potenzialmente dannosa e viene pertanto contenuta quanto più possibile. Per questa ragione nel corso degli anni, grazie a sistemi molto sofisticati, si è cercato di ridurre la quantità di radiazioni erogata al paziente sottoposto ad ablazione.
Con questa innovativa e rivoluzionaria tecnica le procedure ablative vengono eseguite mediante una ricostruzione virtuale dell’anatomia del cuore del paziente che si basa su informazioni elettromagnetiche raccolte dal movimento dei piccoli cateteri che raggiungono le camere cardiache per via venosa o arteriosa collegati ad un software di ricostruzione tridimensionale. Questo sistema cosiddetto “elettroanatomico” evita la necessità di utilizzare i raggi X per visualizzare il cuore. Per la fibrillazione atriale rimaneva una fase procedurale in cui le radiazioni erano ancora necessarie, quella cioè in cui si deve oltrepassare una membrana posta tra i due atri del cuore.
"Dispositivo ad ago"
La tecnologia ha recentemente messo a disposizione un dispositivo “ad ago” per l'attraversamento del setto interatriale del cuore che consente una visualizzazione virtuale ottenuta mediante la medesima modalità elettroanatomica senza utilizzo di radiazioni.
Per la prima volta al mondo al Mauriziano, su un paziente di 28 anni di Torino, affetto da fibrillazione atriale, si è riusciti ad utilizzare la metodica senza alcun ausilio di raggi X o sistemi ecografici di supporto.
Tale sviluppo, utile per tutti i pazienti, sarà di grande utilità in particolare per le fasce di pazienti più sensibili alle radiazioni ionizzanti per ragioni di età, patologia, stato di fertilità.
La fibrillazione atriale colpisce milioni di italiani. Si può calcolare che solo a Torino e provincia insorgano circa 1000 nuovi casi ogni anno e che la diffusione della malattia sia destinata ad aumentare, essendo legata all’invecchiamento della popolazione. Essa produce sintomi sotto forma di batticuore, difficoltà di respiro, facile affaticamento, e può dare origine ad una insufficienza cardiaca ed è legata ad un rischio aumentato di ictus cerebrale, di cui è causa nel 20% dei casi. E’ noto inoltre che l’aritmia può essere responsabile di decadimento cognitivo di grado variabile fino alla demenza. Il decorso dell’intervento è stato regolare ed il paziente è stato dimesso dopo soli due giorni asintomatico e senza complicazioni.