Ordinavano la spesa

Tossici rubano cibo da vendere ai pensionati in centro a Torino

Da quel che è emerso non si tratterebbe di anziani in difficoltà che non arrivano alla fine del mese...

Tossici rubano cibo da vendere ai pensionati in centro a Torino
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Anziani torinesi pensionati che non arrivano a fine mese e si trovano costretti "ad allearsi" con i tossicodipendenti che rubano beni alimentari per loro facendosi pagare a prezzi stracciati? Succede nella zona della stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova, al Giardino Sambuy.

Il business torinese tra pensionati e tossici svelato dalle Iene

Andrea Agresti, inviato del celebre programma, ha mostrato come a Torino alcuni pensionati sembrano aver trovato il modo di risparmiare sulla spesa alimentare. Peccato però che per farlo i tossicodipendenti vadano a rubare nei supermercati, finanziando così l'acquisto di droga.

A rivolgersi all'inviato delle Iene è uno di questi ragazzi, dipendente dalla giovane età da sostanze stupefacenti, che racconta come al mattino "prenda gli ordini" dai vecchietti, tranquillamente seduti sulle panchine del parco, che esprimono le loro preferenze su quali alimenti desiderino, pretendendo anche che siano di buona qualità...perché se già devi rubare almeno ruba la roba buona.

I vecchietti sono molto scupolosi nel chiedere prodotti di marche particolari: non lesinano dettagli su che tipo di olio vogliano oppure in merito alla qualità del tonno richiesto. Insomma è chiaro che sappiano da dove arriva la merce che pagano decisamente sottocosto.

Le giustificazioni

Il servizio mostra come il tossicodipendente si rechi a rubare in un supermarket cittadino e poi vada a "piazzare" la refurtiva al parco, ricevendo denaro dagli anziani (in questo caso la produzione ha provveduto a pagare la spesa). Con quei soldi l'uomo si procura la dose. E il giorno successivo la trafila ricomincia.

Non sapendo di essere ripresi alcuni pensionati hanno candidamente ammesso di non trovarsi in situazioni economiche precarie, possedendo per esempio svariati immobili, ma perché rinunciare alla possibilità di "pagare due euro un pacchetto di sigarette se comprandolo ne devo spendere cinque?", ha spiegato uno di loro.

Quando Agresti ha svelato agli attempati signori di aver scoperto il loro business questi hanno inizialmente minimizzato e finto di non capire appieno la dinamica illegale che hanno alimentato, per poi assicurare (a favore di telecamera) di aver capito la lezione.

Qui il video integrale

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