TORINO

Droga nel borsello: arrestato 21enne dalla polizia

Il fatto è accaduto martedì notte

Droga nel borsello: arrestato 21enne dalla polizia
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Martedì notte, gli agenti del Commissariato di Polizia di Stato Centro hanno arrestato un ventunenne italiano gravemente indiziato di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Il giovane è stato anche deferito in stato di libertà per il reato di falsa attestazione sull’identità personale, porto di oggetti atti a offendere e ricettazione in concorso.

Poco dopo le tre e trenta della notte, gli agenti, transitando in corso Vittorio Emanuele II, notano un’auto superare un incrocio nonostante il semaforo rosso. Quando la volante si avvicina, l’auto imbocca via Arsenale contromano, attraversa alcune vie fino ad arrestare la marcia in corso Re Umberto. A bordo del veicolo, i poliziotti trovano tre persone.

Targa diversa

Gli agenti si rendono subito conto che le targa anteriore è diversa da quella posteriore, in quanto entrambe non coincidono con quanto riportato sulla carta di circolazione. Dagli accertamenti emerge che l’auto è provento di furto così come una delle due targhe. L’altra, invece, risulta "oggetto di smarrimento".

Nel corso del controllo, il conducente fornisce delle generalità che gli agenti scopriranno non vere quando, in un borsello, troveranno i suoi documenti. All’interno i poliziotti rinvengono anche alcune bustine contenenti pasticche, verosimilmente ecstasy e MDMA, materiale per il confezionamento delle dosi e alcuni coltellini. A casa del ventunenne, nel corso della successiva perquisizione, i poliziotti trovano altra sostanza stupefacente, 1100 euro in denaro contante e altro materiale: un dispositivo Telepass e una carta di circolazione dei quali non giustificava il possesso.

Le denunce

In relazione ai fatti accaduti, anche le altre due persone presenti in auto vengono denunciate in stato di libertà per il solo reato di ricettazione. Il procedimento penale si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, pertanto vige la presunzione di non colpevolezza dell’indagato, sino alla sentenza definitiva.

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