TORINO

Clima: +134% eventi estremi nei primi cinque mesi del 2023, l'allarme di Legambiente

Cirio: “Grazie alle piogge di maggio è stato quasi interamente recuperato il deficit annuale"

Clima: +134% eventi estremi nei primi cinque mesi del 2023, l'allarme di Legambiente
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Il 2022 è stato un anno da record per le temperature e per la carenza di precipitazioni: ci sono stati ben 111 giorni consecutivi senza pioggia. Mentre il 2023, dopo i primi mesi all'insegna del bel tempo, sta proseguendo con pochi giorni di sole e abbondanti precipitazioni che hanno ridotto notevolmente il deficit idrico che stava facendo soffrire tutto il Piemonte dal novembre del 2021.

Il direttore di Arpa Piemonte, Secondo Barbero alla TGR Piemonte:

"L'estate potrà essere affrontata con maggior serenità. I vasi e il lago Maggiore si sono riempiti e anche i corsi d'acqua hanno una portata ora nella norma che è un dato più che positivo che, però, non deve far abbassare la guardia per quanto riguarda le misure contro la siccità che potrà ripetersi nei prossimi mesi".

Il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani a Rai 3:

"Abbiamo contato gli eventi estremi e sono ben 122 quelli di quest'anno. C'è stato un aumento del 134% rispetto ai primi cinque mesi del 2022. Il Piemonte è la terza regione in Italia per numero di eventi estremi. Lo scorso anno aveva contato sei eventi estremi che ora sono diventati dieci. Bisogna attuare un piano per adattarci a questo nuovo clima, facendo velocemente la riduzione dei gas serra. Dobbiamo imparare a convivere con questi eventi. Ai fiumi va restituito lo spazio che noi abbiamo negato, tolto nel corso del tempo.

Stefano Ciafani, FOTO FACEBOOK
Stefano Ciafani, presidente di Legambiente

Inoltre bisogna adottare velocemente, in poche settimane, il "Piano di Adattamento Climatico Nazionale" e lo deve fare il ministero dell'Ambiente. Approvato il piano bisogna trovare le risorse economiche, perché nella legge di bilancio non era previsto neanche un solo euro per le azioni di prevenzione, rispetto agli eventi climatici estremi che sono previste all'interno del piano nazionale. Bisogna puntare sulle rinnovabili: al sud con l'eolico e al nord soprattutto con i pannelli fotovoltaici, puntare sull'agrivoltaico che non consuma suolo. Il parlamento deve assolutamente fare una legge sul consumo di suolo".

Sul tema dell'acqua e della siccità il presidente del Piemonte, Alberto Cirio ha fatto sapere in conferenza stampa:

“Grazie alle piogge di maggio è stato quasi interamente recuperato il deficit annuale - ha sottolineato Cirio - Tra gennaio e aprile eravamo la Regione più siccitosa d'Europa con -50% di precipitazioni, a maggio il deficit si è ridotto a -7% perché abbiamo avuto un +90% di piogge in questo mese rispetto alle medie di maggio dal 1991 a oggi. Sono caduti oltre 230 millimetri di acqua, un quantitativo enorme, ma il territorio ha tenuto anche per la tragica esperienza fatta con le alluvioni del 1994 e del 2000, dalle quali sono derivate una Protezione civile tra le migliori d'Italia e la consapevolezza degli amministratori pubblici. La Regione ha semplificato le procedure per la pulizia dei fiumi".

"Stiamo uscendo dall'emergenza siccità - ha rimarcato il presidente - Il Lago Maggiore, bacino di riferimento che mette in sicurezza l'agricoltura piemontese, è un metro al di sopra del giugno dell'anno scorso. Il dato ci fa ben pensare, ma non deve indurci a credere che la siccità non sia più un problema. In Italia si recupera solo l'11% dell'acqua piovana, dobbiamo aumentare questa percentuale e nel nuovo programma di sviluppo rurale abbiamo inserito misure importanti per contrastare questa emergenza".

“Nei prossimi 30 anni - ha aggiunto l’assessore Marnati - si prevede una riduzione fra il 5% e il 10% della portata dei fiumi alpini e diventa quindi molto importante lavorare sulle perdite idriche dei canali, che sono fra il 15% e il 30% per l'acqua irrigua e sul 35% per l'acqua potabile. Questo perché i tempi per sistemare i canali sono molto più veloci rispetto a quelli per la costruzione di nuovi invasi, un lavoro lungo ma sul quale siamo comunque partiti perché crediamo che sia la soluzione migliore".

La qualità dell'aria in Piemonte

La qualità dell'aria nei primi mesi del 2023 è in netto miglioramento rispetto al 2022.

“E questo - ha precisato Cirio - fermandoci a prima dell'inizio delle piogge, in modo da avere un dato depurato e confrontabile senza interferenze. Il fatto che le montagne ci chiudano in una sorta di catino non deve diventare un alibi: siamo sulla strada giusta e dobbiamo continuare a investire”.

Il 2023 fotografa un miglioramento sia sulle polveri sottili sia per gli ossidi di azoto. Rispetto allo stesso periodo del 2022 sono stati inferiori i valori medi e il numero dei superamenti.

Un deciso contributo verso questi risultati sono state le numerose misure avviate dalla Regione:

"Abbiamo più che raddoppiato le risorse provenienti dal Fondo europeo di sviluppo regionale, che nella programmazione 2014-22 erano state di 181 milioni di euro e in quella 2023-2027 sono passate a 475 milioni. Sono fondi da spendere non solo per l'efficienza energetica, ma più in generale per la transizione ecologica di enti pubblici e aziende, con l'obiettivo di contribuire a ridurre le emissioni climalteranti e inquinanti. Inoltre la programmazione 2014-22 del Programma di sviluppo rurale prevedeva 64,3 milioni per mitigare l'impatto dell’agricoltura sulla qualità dell'aria, quella 2023-27 ne ha 73,2. In questo momento - ha aggiunto - la Regione sta lavorando su 470 milioni di euro di fondi complessivi previsti su varie tipologie di bandi provenienti da diverse fonti finanziarie, di cui 150 già spesi tra misure dirette, trasporti, efficientemente energetico, green community e idrogeno".

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