fatale un incidente mentre tornava da lavoro

"Un ragazzo senza paure, un esempio per tutti" il mondo del rugby piange il giovane Gabriele Giustetto

La Federazione Italiana Rugby ha proclamato un minuto di silenzio su tutti i campi del Paese, dalle serie superiori a quelle inferiori, per ricordarlo.

"Un ragazzo senza paure, un esempio per tutti" il mondo del rugby piange il giovane Gabriele Giustetto
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Il mondo del rugby e Moncalieri, la città dove viveva, ancora non si capacitano che Gabriele Giustetto, di soli vent'anni sia morto lasciando per sempre i genitori, la sorella e una passione fortissima: quella per il rugby che amava da quand'era bambino.

L'incidente

E' successo nella sera 13 ottobre sull'autostrada Torino-Savona mentre tornava da lavoro con un collega anche lui deceduto nello scontro fatale. Il furgone sul quale viaggiavano ha sfondato la carreggiata finendo oltre il guard-rail.

Il ricordo della Federazione Italiana Rugby

La Federazione Italiana Rugby ha ricordato i due anni con il giovane di Moncalieri citando un post che il ventenne aveva dedicato all'esperienza in accademia e al centro di formazione

Gabriele proveniva dalle Vespe dell’Asd Moncalieri e aveva preso parte per due anni al percorso tecnico federale, partecipando prima all’attività dell’Accademia U16 di Torino e successivamente al Centro di Formazione Permanente di Milano nella Stagione Sportiva 2017/18. Un’esperienza che Gabriele aveva amato, ed alla quale a pochi giorni dalla conclusione dell’attività nella primavera del 2018 aveva dedicato un lungo post sul suo profilo Instagram: Due anni che hanno ci hanno cambiato, due anni che hanno fatto nascere amicizie fortissime. […] A settembre penso che sarà dura iniziare la vita di nuovo a casa, ma penso che comunque avremo un sacco di bellissimi ricordi che non scorderemo mai. Speriamo di rivederci, e che questo non sia un addio.

 

Le bellissime parole del Moncalieri Rugby

Ma le parole più toccanti sono quelle del Moncalieri rugby che su Facebook ripercorre la breve vita di "Giuste": i primi passi di un ragazzo senza paura, di un punto di riferimento per tutti, per i bambini (che lo adoravano) e per gli adulti

 

L'attitudine è una predisposizione innata per qualche tipo di attività. Nel rugby si cerca sempre quella predisposizione, al contatto, al dinamismo, al sostegno verso gli altri. Lo sport però ci insegna che quella predisposizione è qualcosa di più di un atto fisico, nel rugby per essere disposto ad affrontare un contatto sostanzialmente devi essere pronto a non averne paura, per essere dinamico devi essere disponibile al sacrificio e per essere un buon sostegno per i tuoi compagni devi saperti guardare intorno, capire chi sei e a cosa servi e metterti a disposizione degli altri. Sono caratteristiche che se sei un bravo sportivo puoi usare tutti i giorni anche fuori dal rettangolo verde. Sono caratteristiche che costituiscono ciò che sei, anche se hai 12 anni e indossi per la prima volta una maglia da rugby, appassionandoti a quel gioco a scuola, le plasmi sulla tua persona anche quando  partendo da un piccolo club di provincia arrivi ad indossare la maglia dell'accademia nazionale, allontanandosi da casa in piena adolescenza o quando a 17 anni sei già un pilastro di una squadra di adulti. Ad un tratto diventi esempio, ragazzini che vedono in te quella luccicanza semplice che solo pochissimi hanno. E non la vedono solo i ragazzini perché è magnetica e non sfugge a nessuno. Diventi, ma probabilmente lo sei sempre stato, allenatore, ed anche lì porti te stesso con la stessa predisposizione, ed i bimbi che non sanno un sacco di cose, ma il cuore delle persone lo sanno riconoscere si innamorano di te.  Noi che ai ruoli ci teniamo perché siamo una piccola comunità sportiva, non sapevamo definirti se non come il più forte di tutti. Nella sfortuna di non averti con noi oggi impareremo che siamo stati fortunati ad averti con noi, perché quella predisposizione per te così semplice ed innata a noi ci insegna un sacco di cose. Il sempre tuo Moncalieri Rugby.

Un minuto di silenzio per Gabriele

La Federazione Italiana Rugby ha proclamato un minuto di silenzio su tutti i campi del Paese, dalle serie superiori a quelle inferiori, per ricordarlo.

 

 

 

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