TORINO

Il Piemonte è tra le aree del continente e d'Europa con il maggior deficit di pioggia e neve

A rilevarlo uno studio dell'Organizzazione meteorologica mondiale che ha confrontato i dati di pioggia e neve del 2022 con quelli della media degli ultimi trenta anni

Il Piemonte è tra le aree del continente e d'Europa con il maggior deficit di pioggia e neve
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Il cambiamento climatico è ormai una realtà consolidata in tutto il pianeta e mostra sempre di più i suoi effetti anche alle nostre latitudini. Piogge torrenziali, scarsità di neve sulle creste montuose, alternati da lunghi periodi di siccità. Il Piemonte non è immune da questi effetti. E', infatti, una delle regioni italiane e d'Europa che più ha sofferto e soffre tutt'ora la siccità.

Secondo alcuni studi effettuati, la nostra regione appare in una mappa con il colore "arancione" rispetto al resto dell'Europa tinta di giallo oltre a qualche chiazza di azzurro dove, invece, il deficit di piogge è meno marcato. 

Deficit di pioggia

I colori dimostrano chiaramente il deficit di pioggia e neve negli ultimi dodici mesi, con un'anomalia addirittura prossima al 50%, dopo un 2021 più secco della media.

L'organizzazione meteorologica mondiale ha rielaborato i dati delle precipitazioni  nel 2022, confrontandoli con la media climatologica dell'ultimo trentennio. Il risultato sintetizzato dai dati, è visibile nello stato di salute dei nostri corsi d'acqua.

A lanciare un nuovo allarme, è l'Anbi, l'associazione nazionale per la gestione delle acque, che certifica l'impossibilità ormai di recuperare il deficit idrico con le attuali precipitazioni.

"Come qualsiasi bilancio a lungo in deficit, anche quello idrologico è ormai pregiudicato ed il riequilibrio non può prescindere da importanti interventi esterni": a fare il paragone è Francesco Vincenzi, Presidente ANBI, il cui Osservatorio sulle Risorse Idriche certifica l'impossibilità di recupero con gli attuali apporti pluviali.

"E' ormai acclarata la necessità di un urgente programma di interventi articolati quanto coordinati e multifunzionali, capaci di trattenere le acque, soprattutto di pioggia, per utilizzarle nei momenti di bisogno: dai laghetti alla bacinizzazione, dalle aree di espansione al riutilizzo di cave abbandonate – aggiunge Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – Questo va affiancato ad una costante ricerca nell'ottimizzazione irrigua, senza dimenticare l'efficientamento delle reti idriche, nè le possibilità di utilizzo delle acque reflue. Rilanciando un nostro slogan, vogliamo ricordare, ad un'opinione pubblica e ad una politica distratte, che il cibo è irriguo e che la qualità del made in Italy, ma anche la sovranità alimentare, dipendono dalla disponibilità d'acqua. Questo lo diciamo all'inizio di un'annata che, allo stato attuale, si annuncia idricamente più difficile del già complesso 2022, soprattutto in regioni settentrionali, fulcro dell'economia agroalimentare italiana".

siccità
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Il grande malato

In Piemonte, dove si è registrato un considerevole apporto pluviometrico in dicembre, i fiumi restano sui livelli 2022 dopo aver toccato portate largamente deficitarie (Varaita:-76%) nelle scorse settimane. Il fiume Po (che è il più lungo corso d'Italia) è il grande malato di questo periodo dettatto dalla siccità. Attualmente, scorre con una portata dimezzata a Torino, e ridotta lungo tutto il percorso piemontese a circa un terzo rispetto al 2021.

La neve che nei prossimi giorni cadrà sulle Alpi, annunciata dalle previsioni meteo, non riuscierà a dare il tanto aspettato sollievo, in quanto il vero protagonista sarà il freddo con temperature in calo di oltre 10-12°C .

Il 2022 è stato caldo e secco dal principio alla fine

L’anno 2022 si era aperto con il Piemonte interessato da un’area di alta pressione di matrice africana; Capodanno 2022 ha registrato una temperatura media di 9.6°C in Piemonte valore superiore di 8.5°C alla norma del periodo 1991-2020 e picco assoluto per il primo giorno dell’anno.

La situazione meteorologica caratterizzata da una struttura anticiclonica di origine africana sul Mediterraneo con diretto interessamento del territorio piemontese è stata una configurazione barica ricorrente nel corso dell’anno 2022, risultato sul Piemonte il più caldo e il secondo meno piovoso dell’intera serie storica dal 1958.

La temperatura media annuale è risultata pari a 11.4°C, con un’anomalia positiva di +1.5°C rispetto alla norma del periodo 1991-2020.

Analizzando l’andamento giornaliero, notiamo come l’anomalia termica negativa sia stata presente con una buona frequenza e continuità solo a marzo e aprile (unici mesi ad avere avuto una temperatura inferiore alla norma degli anni 1991-2020), nell’ultima decade di settembre e nelle prime due di dicembre. Lo scostamento termico positivo è stato marcato soprattutto durante l’estate, risultata la seconda più calda dopo il 2003. Sostanziale assenza di giorni più freddi della norma anche a ottobre 2022, con prima posizione rispettiva serie storica dei mesi più caldi. Da citare anche il secondo posto di gennaio e maggio 2022.

Nonostante l’estate 2022 sia risultata la seconda più calda dopo quella del 2003, i primati termici annuali sono risultati quasi assenti, con l’unica eccezione del primato di Passo del Moro (VB), a 2820 m con 23.7°C il 27 giugno 2022. Inoltre, non sono stati raggiunti i 40°C come avvenuto in diverse estati passate.

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