Aggressione a Moussa Balde, i tre responsabili condannati a due anni di reclusione
Il 23enne è stato preso a sprangate il 19 maggio del 2021 a Ventimiglia
Il giudice di Imperia Marta Maria Bossi ha condannato nella giornata di oggi, martedì 10 gennaio 2023, a 2 anni di reclusione ciascuno Ignazio Amato, 29 anni, originario di Palmi (Reggio Calabria), Francesco Cipri, 40 anni e Giuseppe Martinello, 45 anni, entrambi originari della provincia di Agrigento, accusati di lesioni per aver preso a sprangate davanti ad un supermercato, il 19 maggio 2021, il migrante della Guinea Moussa Balde, 23 anni. Pochi giorni dopo l'accaduto, il 23 maggio 2021, si impiccò nel Cpr di via Brunelleschi a Torino.
L'aggressione, a detta degli imputati, residenti a Ventimiglia, fu conseguente a un tentativo di rubare un telefonino da parte di Balde a uno di loro.
La requisitoria
Nel corso della requisitoria, il 9 dicembre scorso, il pm Matteo Gobbi aveva chiesto una pena a 2 anni e 8 mesi di reclusione ciascuno.
"Ritengo comunque che sia stata una sentenza equilibrata. E' stata concessa la sospensione condizionale della pena - afferma l'avvocato Marco Bosio, che assiste i tre imputati - e sono state riconosciute le attenuanti generiche in misura equivalente rispetto alle contestate aggravanti, come richiesto dalla difesa".
Per il legale:
"E' stato importante anche il risarcimento del danno da parte degli imputati. Leggeremo comunque le motivazioni ma in generale possiamo ritenerci soddisfatti della sentenza. Valuteremo se ci sono gli spazi per ricorrere in Appello e ottenere una riduzione".
Per l'avvocato di parte civile, Gianluca Vitale, che assiste la famiglia di Balde:
"Il giudice ha riconosciuto le circostanze attenuanti generiche equivalenti sulle aggravanti contestate. Il pm aveva chiesto di escluderle e la difesa aveva chiesto di ritenerle prevalenti. Devo dire che una condanna a due anni è significativa e sia correttamente parametrata alla gravità del fatto. C'è stato anche un risarcimento di tremila euro alle parti civili. Erano stati contestati i 10 giorni di prognosi perchè credo ci sia stata una sottovalutazione da parte dei medici. Viene però riconosciuta la gravità dell'aggressione, al di là delle conseguenze che andranno viste anche in altra sede".
Sit-in davanti al tribunale di Imperia
Nella giornata di oggi, un gruppo di manifestanti hanno tenuto, con foto e cartelli in mano, un sit-in davanti al tribunale di Imperia, in Liguria, in attesa della sentenza contro i tre imputati italiani che hanno picchiato Moussa Balde.
"Moussa Balde è stato omicidio", "Indifferente, complice società razzista" sono alcuni degli slogan scritti su cartelli apparsi, appunto, questa mattina.
"La sentenza nasce decisamente male - ha affermato Silvana Vinai, dell'associazione Imperia Solidale - perché da subito non è stata presa in considerazione l'aggravante del razzismo, una cosa evidente nel contesto in cui si è svolta l'aggressione".