TORINO

Processo Cospito, manifestazione di Potere al Popolo e Rifondazione Comunista in suo sostegno davanti al tribunale

Intanto si indaga sul proiettile a firma "A" indirizzato al procuratore di Torino

Processo Cospito, manifestazione di Potere al Popolo e Rifondazione Comunista in suo sostegno davanti al tribunale
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"No al 41 bus, no all'ergastolo ostativo per l'anarchico Alfredo Cospito"

E' quanto chiedono i tre partiti "Potere al Popolo", "Rifondazione Comunista",  Sinistra "Anticapitalista", che questa mattina (9 gennaio 2023) hanno manifestato, con bandiere e sloga per far sentire la loro voce, davanti al tribunale di Torino. Una storia, quella di Cospito, che va avanti senza sosta e che continua a far discutere sia il mondo politico che giuridico ma, al tempo stesso, anche l'opinione pubblica non solo in Italia ma anche all'estero.

«Non c’è una funzione rieducativa. Il 41bis pensato per i boss viene applicato a un militante politico. Questa è tortura»- fanno sapere i manifestanti.

All’iniziativa ha anche partecipato Nicoletta Dosio, storica attivista No Tav, che ha spiegato ai giornalisti:

«La solidarietà ad Alfredo - spiega Dosio - è totale, per lui e per tutti coloro che come lui stanno scontando il 41bis».

Rinchiuso nel carcere di Sassari

Alfredo Cospito, 55enne, attualmente rinchiuso nel penitenziario di Sassari, in Sardegna, ed in sciopero della fame da ottanta giorni è stato condannato per l'attentato all'amministratore di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi, ferito nel 2012 per gli ordigni esplosivi piazzati davanti all'ex caserma allievi carabinieri di Fossano, nel Cuneese, nel 2006.

Fortunamente, quest'ultimo episodio non causò morti. Dal mese scorso la Cassazione ha ordinato ai giudici di secondo grado di "rimodulare la pena". La Corte d'Appello, a inizio dicembre, ha infine rinviato gli atti alla Consulta per verificare la possibilità di attenuanti che potrebbero far cadere l'ergastolo.

L'appello degli intellettuali e il proiettile al procuratore

Un appello, quello dei partiti, che arriva a poche ore dalla lettera di 38 giuristi e intellettuali, come il filosofo veneto ed ex sindaco di Venezia, Massimo Cacciari, l'ex magistrato Gherardo Colombo e don Luigi Ciotti, inviata al Ministro della Giustizia, guidato ora dal Ministro Carlo Nordio.

Poche ore fa, intanto, una busta con dentro un proiettile, è stata indirizzata al procuratore generale di Torino, Francesco Saluzzo. Al sua interno la lettera è stata firmata con una lettera "A" di anarchia. Su quest'ultimo caso è stata aperta un'indagine per capire come e perché sia stata inviata e i responsabili del gesto. L'accaduto ha indubbiamente innalzato il grado di attenzione della magistratura e anche gli occhi della politica.

 

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