TORINO

Processo Cospito: scema l'ipotesi ergastolo. La corte d’Appello di Torino solleva la questione alla Corte Costituzionale

In aula è iniziata la requisitoria del procuratore generale Francesco Saluzzo e del pm Paolo Scafi.

Processo Cospito: scema l'ipotesi ergastolo. La corte d’Appello di Torino solleva la questione alla Corte Costituzionale
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E' notizia di ieri, 5 dicembre 2022, che sarà la Corte costituzionale a Roma a doversi pronuciare su Alfredo Cospito e Anna Beniamino, i due anarchici del Fai per i quali la Procura generale di Torino aveva chiesto, rispettivamente, l'ergastolo e una pena a 27 anni di reclusione. Gli atti prodotti saranno inviati alla Consulta, che si esprimerà in merito alla questione dei due imputati.

"Condannato in un limbo senza fine, in attesa della fine dei miei giorni. Non ci sto e non mi arrendo ma continuerò il mio sciopero della fame per l'abolizione del 41 bis e dell'ergastolo ostativo fino all'ultimo mio respiro per far conoscere al mondo questi due abomini repressivi di questo Paese".

Alfredo Cospito

Così Alfredo Cospito in una dichiarazione spontanea nel corso dell'udienza che si è aperta, nella giornata di ieri, a Torino.

La possibile decisione

L'anarchico, sotto regime del 41 bis, è collegato in video conferenza dal carcere di Sassari. Il militante della Federazione anarchica informale (Fai) rischia l'ergastolo, per l'attentato alla scuola allievi carabinieri di Fossano (Cuneo), quando due ordigni vennero fatti esplodere nella notte tra il 2 e il 3 giugno 2006. Per questo episodio Cospito è stato condannato a 20 anni, ma la Corte D'Appello di Torino, presieduta da Piera Caprioglio, dovrà decidere se rideterminare il reato in strage politica.

Chi è Anna Beniamino

E' una militante anarchica arrestata a Torino nel 2019 in seguito alle inchieste “Scripta Manent” e “Scintilla”. Da più di un mese sta portando avanti uno sciopero della fame per protestare contro il regime del 41 bis a cui è sottoposto il compagno Alfredo Cospito.

Anna Beniamino ha fatto dichiarazioni spontanee durante l'udienza di ieri:

«Questo è un processo politico alla nostra identità di anarchici» che si occupa di «una strage senza strage e attribuita senza prove. Non riuscirete a spegnere l’anarchia».

La requisitoria

In aula è iniziata la requisitoria del procuratore generale Francesco Saluzzo e del pm Paolo Scafi. In collegamento, dal carcere di Rebibbia, anche Anna Beniamino.

"Questo è un processo politico" per "una strage senza strage attribuita senza prove", ha detto.

«Evidentemente i fatti di Fossano, pur qualificati come strage politica, non possono essere ritenuti di eguale gravità e meritevoli di eguale pena come le stragi che in passato hanno causato diversi morti» ha spiegato, a margine dell’udienza, l’avvocato difensore di Anna Beniamino, ex compagna e coimputata con Cospito, l’avvocato Gian Luca Vitale.

Alla fine delle dichiarazioni spontanee i compagni dei due anarchici presenti in aula hanno lanciato slogan tra cui "Se vai con il nucleare ti tocca zoppicare", un chiaro riferimento all'attentato avvenuto a Genova nel 2012, quando l'ad dell'Ansaldo venne gambizzato.

L'apertura dell'inchiesta

Come raccontato da News Prima la Procura di Roma ha aperto un'inchiesta sull'attentato ad Atene contro l'auto del primo consigliere dell'ambasciata italiana Susanna Schlein. Nella giornata di venerdì 2 dicembre 2022, nella capitale greca è arrivato ministro degli Esteri Antonio Tajani: "Salva per miracolo", ha detto.

Attentato ad Atene contro Susanna Schlein dell’ambasciata italiana

L'auto in fiamme, vicino accendini e una molotov pronta ad esplodere sotto una seconda auto: entrambe le due vetture sono di Susanna Schlein, primo consigliere dell'ambasciata italiana ad Atene e sorella di Elly, parlamentare Pd, vicepresidente della Regione Emilia e icona lgbt che sfiderà per la segreteria dem proprio il governatore di cui è vice, Stefano Bonaccini. E' stata la stessa diplomatica nella notte a sentire lo scoppio sotto casa.

Qualche settimana fa su un muro dell'ambasciata era comparsa una scritta in sostegno di Alfredo Cospito, detenuto al 41 bis a Sassari: "Il regime del 41 bis in Italia è tortura". La matrice dell’attentato sembrerebbe dunque anarchica.

Proteste in strada

Gli anarchici in corteo hanno chiesto la liberazione di Alfredo Cospito, per le vie di Torino. In circa 250 si sono mossi dal presidio davanti a Palazzo di Giustizia, dove si sta svolgendo l'udienza d'Appello. In apertura il corteo un striscione rinforzato con dei pannelli, mentre in prima fila antagonisti indossano dei caschi. Alcune scritte sono state fatte sui muri delle banche, mentre un barista, che si era lamentato per gli atti vandalici, è stato malmenato. Sono stati accesi dei fumogeni e sono state fatte esplodere diverse bombe carta. Il corteo è arrivato in corso Regina Margherita, in direzione del mercato di Porta Palazzo.

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